Siamo entrati nella stanza più silenziosa del mondo

La ticinese Liv Behre è entrata nella stanza più insonorizzata al mondo. È riuscita perfino a sentire l’aria attraversarle i polmoni. Ma non a sentire i battiti del cuore. Tutta colpa di Lady Gaga
NEW YORK - Quando una ditta di produzione mi ha chiesto di andare a filmare la stanza più silenziosa del mondo per una parte di un documentario sulla quiete ho pensato di dover organizzare un viaggio per il Tibet. Invece qualche settimana più tardi mi sono ritrovata a Minneapolis, città industriale nello Stato del Minnesota, al centro degli Stati Uniti, negli Orfield Laboratories.
La camera anecoica – che significa letteralmente “senza eco” – che ho visitato è più grande rispetto a ciò che mi ero immaginata. Circa quattro metri su quattro di grandezza, sembra di entrare in uno studio di registrazione esageratamente insonorizzato.
Entrando nella camera mi è sembrato che stessi decollando con un Boeing 747, la pressione che ho sentito era la stessa. C’è chi rimane addirittura un poco sconcertato, dato che l’udito deve prima abituarsi all’assenza di eco, e siccome all’interno delle orecchie si trova anche il centro dell’equilibrio, questo potrebbe essere brevemente scombussolato.
Il fatto che si cammina su una grata di titanio, perché la stanza è insonorizzata anche sul pavimento, non aiuta. Mi sono adatta piuttosto in fretta, ma la vera sfida è arrivata soltanto in un secondo momento, quando sono stata lasciata al buio nella stanza per circa 30 minuti in media. Naturalmente è sconsigliato a tutti i claustrofobici, ma per fortuna non faccio parte di questo gruppo.
Il nostro udito è sempre esposto a costanti rumori – musica, automobili, aerei,telefoni, suonerie – perciò ci vogliono una decina di minuti prima che il silenzio venga completamente accettato dalle nostre orecchie. Stare al buio inoltre aiuta il nostro corpo a focalizzarsi soltanto su uno dei nostri sensi, l’udito, appunto. Non saprei dire con esattezza dopo quanto tempo - seduta nell’oscurità completa - io abbia iniziato a sentire l’aria attraversare i miei polmoni, oppure lo sfregamento delle articolazioni al movimento di polsi e braccia. Sentire, letteralmente, il mio corpo è stata un’esperienza molto particolare, e il silenzio mi ha fatto perdere il senso del tempo.
Avevo letto durante la mia ricerca sulla stanza che si può addirittura sentire il battito del proprio cuore. Io non sono riuscita in questa impresa, e mi sono chiesta se vivere in una città rumorosa quanto New York potesse avere influenzato il mio udito. Il dott. Orfield però mi ha assicurato che la colpa è da attribuire a Lady Gaga: ero andata ad un suo concerto soltanto qualche giorno prima, e le mie orecchie erano ancora offuscate dalla musica troppo forte.
All’interno della camera anecoica degli Orfield Laboratories si misurano -13dB (decibel), guadagnandole il titolo di Stanza più silenziosa al mondo nel Guinness dei Primati. A paragone: in altre camere anecoiche si misurano circa 20dB in media, una normale conversazione 60dB, mentre un concerto rock può raggiungere i 150dB. È l’unica stanza anecoica pubblica al mondo – le altre sono solitamente interne a ditte – e viene usata per testare vari macchinari, come per esempio dei pace-maker. In futuro però si vorrebbe anche offrire la camera per scopi turistici. Un’altra curiosità? Il laboratorio fu una volta lo studio di registrazione di Bob Dylan, Prince si era interessato ad acquistarlo alla fine degli anni ’80, e Cat Stevens vi ha registrato il suo ultimo album. Ma questa è un’altra storia.



