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CANTONE / SVIZZERA

«Mostrarsi nudi in una videochat non è vietato, ma è rischioso»

Sextortion, i dati del fenomeno in Svizzera e in Ticino. L'impatto dell'intelligenza artificiale e i consigli per non cascarci: «Superate l’imbarazzo e informate la polizia»
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«Mostrarsi nudi in una videochat non è vietato, ma è rischioso»
Sextortion, i dati del fenomeno in Svizzera e in Ticino. L'impatto dell'intelligenza artificiale e i consigli per non cascarci: «Superate l’imbarazzo e informate la polizia»

BELLINZONA / BERNA - «Ti ho registrato mentre eri nudo in video. Se non mi mandi 1’000 franchi o non mi invii altre foto/video, pubblicherò tutto sui social». Il ricatto prende il nome di "sextortion" ed è una pratica criminale molto spesso perpetrata nei confronti degli uomini (soprattutto adolescenti, ma non solo).

I dati - Per avere un'idea della portata del fenomeno, stando ai dati della Protezione dell'infanzia Svizzera, «da aprile 2024 a marzo 2025 sono state ricevute 4'472 segnalazioni e richieste presso lo sportello di segnalazione clickandstop.ch. Il 37% delle richieste riguardava casi di sextortion». Vale a dire oltre 1’600.

L'impatto dell'intelligenza artificiale - Una pratica criminale su cui ha avuto un impatto l’Intelligenza artificiale. «Riceviamo regolarmente segnalazioni da parte di persone che hanno subito violenze sessuali, come la sextortion, tramite materiale generato dall'intelligenza artificiale o manipolato», conferma a Tio.ch la Protezione dell’infanzia Svizzera.

Come si perpetra la frode - Il modus operandi spesso si ripete. L’adulto s’insinua all’interno del mondo digitale: giochi online, sui social media (Tiktok, Snapchat, Instagram, ecc.) e nelle chat. Le reti criminali sono specializzate nel contattare bambini e adolescenti sui social media e nel guadagnarsi la loro fiducia, dando loro la sensazione di aver trovato un partner interessante.

Il ricatto - Nel momento in cui l’adolescente si convince a spogliarsi o a masturbarsi davanti alla telecamera, il malintenzionato registra la scena e poi la usa per ricattare il soggetto in questione. Molti chiedono denaro, mentre alcuni vogliono avere altre foto o un incontro personale finalizzato a un rapporto sessuale forzato.

La situazione nel cantone - E in Ticino? Sul tema, a fine agosto, è stata presentata un’interrogazione da parte della granconsigliera socialista Lisa Boscolo. La Protezione dell’infanzia Svizzera conferma d’aver ricevuto richieste d’aiuto da parte di ticinesi. La Polizia cantonale, stando ai dati in proprio possesso, sottolinea come, per quanto riguardi le denunce, la casistica risulti limitata («due casi nel 2023, due casi nel 2024 e due casi nel 2025»). Anche a livello svizzero il fenomeno, rispetto ad altri tentativi di frode, «risulta meno frequente».

«Attenzione alta» - L’attenzione da parte degli inquirenti «resta a ogni modo alta, monitorando eventuali segnali. Inoltre nel corso del 2025 sono stati già effettuati 15 incontri di prevenzione e sensibilizzazione sul tema della cyber sicurezza, e tra i temi trattati vi è anche la sextortion».

I consigli - Per la Protezione dell’Infanzia Svizzera è importante «non condividere dati personali. Condividere online solo ciò che si condividerebbe offline, anche con estranei. Impostare gli account come privati. Non rispondere alle richieste di contatto da parte di estranei. Rifiutare richieste di contenuti sessualizzati, segnalare la persona alla piattaforma corrispondente e bloccarla».

«Mostrarsi nudi in chat non è vietato, ma è rischioso» - Nel proprio opuscolo, la Prevenzione Svizzera della Criminalità (PSC) sottolinea come «mostrarsi nudi in una videochat e abbandonarsi ad atti sessuali» non sia «vietato, ma è rischioso! Se ci si mostra nudo davanti alla webcam di una persona sconosciuta, non si ha più nessun controllo sulle immagini riprese che potranno circolare». E ancora: «Il ricatto è un reato perseguibile d’ufficio. Non appena ci sono indizi per avviare le indagini, la polizia indagherà subito. Superate quindi l’imbarazzo e informate la polizia».

Le famiglie cosa possono fare?

    • In caso di sensazioni sgradevoli o domande, è possibile contattare clickandstop.ch in modo anonimo e gratuito.
    • Non condividere online dati personali o immagini dei bambini.
    • Interessarsi alle attività online dei bambini e chiedere loro cosa vivono online, come si sentono, cosa trovano positivo/negativo, ecc.
    • Essere un buon esempio nell'uso dei media digitali, perché i bambini imparano da noi anche online.
    • Spiegare ai bambini cos'è la violenza sessuale digitale e informarli sulle strategie di protezione disponibili: https://www.protezioneinfanzia.ch/sextortion

Se è già successo qualcosa:
    • La violenza sessuale non è mai colpa del bambino coinvolto, né online né offline. Dite e dimostrate a vostro figlio: «Non è colpa tua e non sei solo».
    • Offrite aiuto al bambino, anche da parte di esperti come quelli di clickandstop.ch
    • Dopo un incidente, recatevi il più rapidamente possibile alla polizia e portate con voi le prove pertinenti
    • Rimanete in dialogo con il bambino e sostenetelo dove necessario
    • Con l'aiuto del servizio anonimo e gratuito di Take it Down è possibile impedire la diffusione di immagini di nudo su diverse piattaforme.

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