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GIUBIASCO«Quella volta che ho fatto nascere una bambina in ambulanza»

03.06.20 - 08:02
Giovani e volontariato: un rapporto difficile? Non è quello che pensa Adam Andreoli, soccorritore professionista
Foto J.M. FEINEN
«Quella volta che ho fatto nascere una bambina in ambulanza»
Giovani e volontariato: un rapporto difficile? Non è quello che pensa Adam Andreoli, soccorritore professionista

GIUBIASCO - Adam Andreoli, di Giubiasco, ha 24 anni e ha iniziato come soccorritore volontario in ambulanza ad appena vent’anni. Un percorso difficile e intenso, ma anche la sua più grande passione che è diventata il suo lavoro, diplomandosi nell’agosto 2018 come soccorritore a tempo pieno. Attualmente è il più giovane professionista del nostro Cantone. 

Come è nata la sua passione?
«Durante l’ultimo anno di liceo mi sono trovato faccia a faccia con il mio futuro: andare avanti con gli studi universitari per poi trascorrere gran parte del mio tempo in ufficio, oppure dare una svolta alla mia vita cambiando completamente percorso?»

Ha scelto la svolta…
«Esatto. La settimana successiva mi sono recato dall’orientatrice e mi sono accorto che i miei interessi erano legati alla biologia umana, alla medicina, e a un fattore tramandatomi da mio zio che è un agente di polizia: l’urgenza. Partecipando alla serata informativa della formazione soccorritori diplomati presso la SSSCI di Lugano, mi sono convinto: era la mia strada. Dopo uno stage di sei settimane in una struttura ospedaliera e terminato il primo anno di formazione, sono diventato prima soccorritore volontario e poi soccorritore volontario autista presso il servizio ambulanza di Tre Valli Soccorso a Biasca».

Cosa l'ha spinta a diventare soccorritore?
«Lo spirito di altruismo e di aiuto verso il prossimo che mi caratterizza come persona. Arrivare in un momento di difficoltà, magari sul luogo di un incidente, prestare un primo soccorso ai coinvolti per poi trasportarli in ospedale e vederli stare meglio di quando li ho visti inizialmente, fa stare bene anche me».

Cosa è stato per lei il volontariato?  
«Un’esperienza formativa importante, stimolante, ricca di interventi carichi di adrenalina alternati a momenti di tranquillità. Le conoscenze che ho acquisito durante il corso volontari e durante i turni in servizio mi hanno permesso di reagire in modo più controllato in situazioni quotidiane. A chiunque potrebbe capitare di camminare per strada e veder cascare a terra una persona, magari per un arresto cardiaco, ed è importante sapere come comportarsi e come reagire senza mettere in pericolo se stesso e gli altri».

A volte, però, può essere impegnativo…
«Capitano situazioni straordinarie che possono metterci alla prova fisicamente e psicologicamente. Con il COVID-19, per esempio, Croce Verde Lugano ha raggiunto un picco di 49 interventi nelle 24 ore, trasportando casi sospetti, positivi al virus e per altre patologie. È stato un periodo frenetico, anche a causa delle continue e approfondite disinfezioni dei veicoli e dei materiali. Tuttavia, i soccorritori volontari che di solito danno man forte sia al personale medico e professionista, sia ai presenti sul luogo degli eventi, non hanno potuto lavorare durante il coronavirus».

Di quale intervento ha un bel ricordo?
«In verità la cosa più bella è semplicemente sentirsi dire dai pazienti o dai loro parenti “grazie”, solo per avere prestato soccorso e aver fatto il proprio dovere. Ma l’esperienza più bella in assoluto che mi è capitata è stata far nascere una bambina in ambulanza!».

Come si diventa soccorritore volontario?
«Bisogna inoltrare la candidatura ad un concorso aperto ad uno dei servizi presenti sul nostro territorio. I candidati devono essere maggiorenni, in buona salute, senza condanne penali, essere disposti a lavorare a turni, anche nei giorni festivi e fine settimana, per un periodo di attività medio-lungo nel tempo», spiega Adam. Il processo di selezione prevede inoltre la partecipazione a un corso BLS-Dae, il test di idoneità fisica e un colloquio individuale con i responsabili dei servizi. Il corso è suddiviso in teoria e pratica, ore di studio personale e turni in ambulanza. Al termine della formazione e dopo il superamento degli esami, i soccorritori volontari devono garantire mediamente 250 ore annue in ore di servizio, interventi, formazioni pratiche e teoriche e picchetti a manifestazioni. «Non è impossibile», afferma sorridendo il giovane professionista «ma indispensabile».
G.N.

Entra anche tu in servizio
Se sei interessato a intraprendere la formazione come soccorritore volontario prendi contatto con il servizio ambulanza del tuo comprensorio oppure vai sul sito: http://www.amut.ch/it/corsi-per-la-popolazione.

 

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