Potrebbe essere questa una via percorribile per combattere il fenomeno del bullismo sempre più spesso effettuato tramite i telefonini. I politici lo chiedono attraverso un’interrogazione
BELLINZONA - Potremmo pensare di togliere i telefonini a scuola a tutti gli studenti, ridimensionando così magari un fenomeno - il bullismo digitale - di cui si parla troppo spesso anche alle nostre latitudini. Potrebbe essere questa una vita percorribile? Lo chiedono tre politici (Giorgio Fonio PPD, Henrik Bang PS e Maristella Polli, PLRT) attraverso un’interrogazione nella quale pongono una serie di interrogativi su come arginare il fenomeno.
Lo scorso anno avevamo riferito proprio su Ticinonline e 20 minuti di una serie di fotografie private di ragazze ticinesi, nude o in costume, finte sui cellulari di centinai di utenti. Con tanto di nomi, cognomi e volti riconoscibili delle dirette interessate. Il link era stato trasmesso tramite Whatsapp sui telefonini della Svizzera italiana rappresentando uno scandalo senza precedenti per la realtà locale. Una pagina virale in cui, “grazie” al sistema di DropBox, erano state raccolte centinaia di immagini hot di teenagers della regione.
«Una vicenda - fanno notare i tre politici autori dell’interrogazione - che nonostante gli sforzi messi in campo della magistratura non ha portato a nessuna condanna mancando le prove per incastrare i colpevoli. Evidente lo sconforto delle vittime e delle famiglie delle persone coinvolte». Una situazione che ha portato gli autori dell’atto parlamentare a chiedere al Governo quale sia la situazione della scuola dell’obbligo ticinese per quanto concerne l’utilizzo dei telefoni cellulari, quanti sono i ragazzi bullizzati attraverso questo strumento, e se non sia possibile immaginare una situazione in cui agli studenti della scuola dell'obbligo venga vietato di usare il cellulare una volta che entrano in classe. Inoltre viene pure chiesto se ci sono stati dei casi di suicidio o tentato suicidio riconducibili al bullismo.