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Morire a trent'anni

Con il decesso di Giuseppe Fera salgono a due le vittime per morte violenta in una settimana in Ticino
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Morire a trent'anni
Con il decesso di Giuseppe Fera salgono a due le vittime per morte violenta in una settimana in Ticino
LUGANO - La salma è stata trasferita ieri all'istituto patologico di Locarno per l'autopsia. Con la morte di Giuseppe Fera salgono in Ticino a due le vittime di morte violenta nel giro di una settimana. Giù giù, così...

LUGANO - La salma è stata trasferita ieri all'istituto patologico di Locarno per l'autopsia. Con la morte di Giuseppe Fera salgono in Ticino a due le vittime di morte violenta nel giro di una settimana.

Giù giù, così lo chiamavano gli amici, che ieri hanno creato un gruppo di preghiera prima e di ricordo poi su Facebook, faceva l'elettricista ed era di origini meridionali. Un ragazzo di 31 anni che aveva deciso di passare il venerdì sera a Lugano, dove il centro brulicava di persone per la manifestazione musicale "Blues to Bop". Fuori dalla discoteca, il dramma.

Dagli inquirenti il massimo riserbo sulle indagini. Non si sa quale sia stata la molla che abbia fatto scattare la violenza. Per ora l'accusa che pende sul trentenne varesotto, anch'egli di origini calabresi, (sembra abitasse in Ticino durante la settimana) che si è costituito dopo essersi reso conto della gravità dell'accaduto, è quella di lesioni personali gravi, subordinatamente di lesioni corporali gravi. Con il decesso di ieri, la situazione è cambiata e l'accusa potrebbe tramutarsi in quella di omicidio colposo. Il giudice dell'istruzione e dell'arresto (giar) ha confermato la misura restrittiva della libertà. Rinchiuso alla Farera, il trentenne frequentava la stessa palestra di Lugano, la Sityodtong Boxing Camp di Lugano, dove Giuseppe Fera si allenava. Da quanto si apprende da LaRegione il Varesotto sarebbe stato allonantato dai dirigenti per motivi caratteriali.    

Sabato mattina alle due, secondo le indiscrezioni di stampa, sembra che la tragedia fuori dal Club One (ex Zazà) si sia consumata in pochi secondi. Come si legge nel Cdt, Fera è stato colpito da un violento pugno sferratogli dal connazionale. Ma c'è anche di chi parla di una spinta.

Ora non resta che il lutto e la disperazione dei parenti e dei tanti amici che durante i due giorni di agonia sono andati a trovare Giuseppe in ospedale. Su Facebook, intanto, continuano ad arrivare messaggi di cordoglio per la morte assurda di un ragazzo trentenne.
 

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