Un altro week end di violenza

Sempre in coma Giuseppe, l'elettricista colpito da un pugno sabato sera in uno scontro con un 30enne varesotto. Due poliziotti aggrediti al centro giovanile a Chiasso
LUGANO - Gli amici gli hanno dedicato una pagina su facebook: "Una preghiera per Giù Giù". E' chiamato così Giuseppe, il giovane elettricista di Taverne che sta lottando, tra la vita e la morte all'Ospedale Civico di Lugano. "Un amico leale, sempre pronto ad aiutare tutti e soprattutto sempre allegro e sorridente con tutti" scrivono gli amici sul social network. Nella foto Giù Giù è ritratto con pugni e polsi fasciati, a petto nudo, in posa da combattimento. E poi altre foto, con gli amici, scattate in attimi spensierati.
Anche venerdì sera doveva essere una serata all'insegna del divertimento e della spensieratezza. Giuseppe aveva deciso di trascorrere una serata in discoteca, al Club One, ex Zazà, in una zona, quella tra via Peri, via Cantonale e piazza Pelli, dove si trovano i locali luganesi di tendenza.
I motivi della lite, però, non sono ancora chiari, come non è ancora chiaro se i due si conoscessero. La Regione ipotizza che lo scontro sia avvenuto per una questione di donne, mentre altri testimoni parlano di una vera e propria aggressione al termine di una serata passata in discoteca.
L'episodio si è consumato in pochi secondi. La caduta a terra, l'ambulanza e l'ospedale. Ora Giuseppe è in ospedale ed è in coma. Come scrive il Cdt i medici hanno sottoposto il giovane, che abitava fino ad un anno fa con i genitori a Lamone, a un intervento chirurgico per cercare di eliminare i danni provocati dalla forte emorragia cerebrale dovuta al violento impatto del capo al suolo.
Il varesotto sembra che si sia costituito subito dopo i fatti e ora è agli arresti. L'inchiesta è affidata al prucuratore pubblico Andrera Pagani che deve ricostruire quanto è esattamente accaduto.




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