L'imprenditore parcheggia in pista l'elicottero, ancora

Atterraggio vietato sulle piste: l'imprenditore Oliva di nuovo nei guai con il suo elicottero, lo aveva già fatto.
BRESCIA - Atterraggio vietato, sci ai piedi e una discesa sulle piste come se nulla fosse. Otto mesi fa in Trentino, oggi sui monti in provincia di Brescia. Cambia la montagna ma la scena si ripete e il protagonista è lo stesso: l'imprenditore italiano Bortolo Giorgio Oliva, 66 anni, finito di nuovo nei guai per essere atterrato con il suo elicottero sulla neve senza autorizzazioni. Questa volta sulle piste del Passo del Maniva.
L'elicottero è sceso direttamente in piena area sciabile. Oliva lo ha "parcheggiato" a bordo pista, ha indossato sci e scarponi e si è concesso una discesa, prima di essere raggiunto e identificato dai carabinieri intervenuti sul posto. Una manovra vietata, che comporta ora una sanzione amministrativa da parte dell'Enac, l'ente nazionale italiano per l'aviazione civile, e che potrebbe portare anche alla sospensione del titolo di volo.
E Oliva non poteva non sapere che stava infrangendo la legge, visto che questa mattina è andato in scena un copione già visto. Ad aprile scorso, infatti, l'imprenditore bresciano era stato multato a Madonna di Campiglio per un episodio praticamente identico. In quell'occasione il suo elicottero era atterrato nella zona "fuoripista" del comprensorio del Grostè, sopra i 1600 metri di quota, dove la normativa del Trentino Alto Adige vieta espressamente gli atterraggi. Fermato dai carabinieri italiani mentre stava sciando, l'imprenditore aveva ammesso di non avere alcun permesso ed era stato sanzionato con una multa da 2 mila euro. Anche allora, conclusi gli accertamenti, era ripartito in volo.
Industriale di Odolo, in Valsabbia, titolare della Olifer, Oliva è un pilota con un'esperienza di volo molto ampia. Ma il suo nome è legato anche a una tragedia. Nel 2020, in Valle d'Aosta, mentre stava rientrando da una sciata in quota, il suo elicottero precipitò, lui finì in rianimazione a Berna, e si salvò miracolosamente. Nell'incidente perse la vita il passeggero che era con lui, manager di 59 anni, anche lui originario di Odolo in provincia di Brescia. Una perizia disposta dal giudice per le indagini preliminari nell'inchiesta della Procura di Aosta stabilì che quel giorno, il 25 ottobre 2020, sarebbero mancate le condizioni di sicurezza indispensabili per volare, in prima istanza una visibilità adeguata. Al termine del processo che lo vide imputato di omicidio colposo, nel febbraio del 2023 ha patteggiato una pena di otto mesi con la sospensione condizionale.



