Martin Wagner aveva una relazione con la moglie del suo carnefice?
Il caso di omicidio-suicidio avvenuto ieri a Rünenberg potrebbe essere stato causato dalla gelosia
LIESTAL - Un’altra tragedia ha scosso la Svizzera tedesca nella giornata di domenica. Un altro caso di omicidio-suicidio ha lasciato senza parole una comunità intera. La vittima, come noto, è Martin Wagner, avvocato basilese di 57 anni specializzato nei media, che è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco presso la propria abitazione nella mattinata di ieri. Il presunto omicida, suicidatosi subito dopo l’atto, è un suo vicino di casa 39enne.
I reali motivi del dramma sono al momento oscuri, anche se alcune testimonianze raccolte dal “Blick” farebbero supporre che dietro al delitto ci sia la gelosia. Secondo Lily Rusch, una vicina di casa delle due vittime, Martin Wagner avrebbe infatti intrattenuto una relazione amorosa con la moglie del proprio assassino. E questo sarebbe stato il motivo scatenante della tragedia.
Questa voce, ad ogni modo, non è stata confermata dal Ministero pubblico basilese, che si limita a dire che il motivo va ricercato «nella sfera familiare».
Sei figli senza padre - L’omicidio-suicidio di ieri ha pure lasciato - come riferisce ancora il quotidiano d’Oltralpe - sei ragazzi senza il rispettivo padre. Wagner aveva infatti tre figli. Il carnefice altrettanti. L’avvocato lascia due figli maggiorenni e una bambina che proprio il giorno prima della tragedia aveva compiuto dieci anni.
Doppio dramma - Per i figli dell’avvocato il dramma è doppio. Ricordiamo infatti che la loro madre si era spenta appena cinque mesi fa a seguito di una gravissima malattia. La moglie del vicino, dopo la scomparsa della donna, si era avvicinata a Wagner per dargli conforto e aiutarlo nella cura della bimba.
«Siamo sconvolti» - Amici e conoscenti di Wagner sono sconvolti, così come gli appartenenti al partito liberale del quale l’avvocato faceva parte. La consigliera nazionale Daniela Schneeberger non ha parole per esprime il proprio dolore, così come il suo ex collega nel diritto dei media Jascha Schneider: «Sono scioccato. I miei pensieri vanno ai suoi figli».
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