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SVIZZERAL'assicurazione rimborsa la contraccezione? Non mancano le critiche

14.09.22 - 10:16
Una proposta di Groupe Mutuel sta facendo discutere
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Fonte ats
L'assicurazione rimborsa la contraccezione? Non mancano le critiche
Una proposta di Groupe Mutuel sta facendo discutere

LOSANNA - Groupe Mutuel propone il rimborso della contraccezione attraverso un'assicurazione complementare. Interpellata in merito dai media del gruppo ESH, la presidente di Salute sessuale svizzera, Léonore Porchet, si dice scettica. È un'ottima proposta di marketing che permette di attirare i «buoni rischi» in una fascia di età giovane, commenta.

L'offerta è già presente sul sito web dell'assicurazione malattia. La complementare copre tutti i contraccettivi prescritti da un medico o che richiedono l'intervento di un medico, come la spirale e la pillola. Sono coperti anche i costi di sterilizzazione. Il rimborso è previsto al 90%, fino a un massimo di 500 franchi all'anno.

Questa copertura non può però essere scelta indipendentemente da altre opzioni. Per ottenere il rimborso delle spese contraccettive, l'assicurata deve quindi pagare una complementare che includa altre opzioni, come il rimborso degli occhiali, un abbonamento al fitness o trattamenti termali.

Una donna separata di età compresa tra i 40 e i 45 anni che vive con i suoi due figli in un appartamento di Renens (VD) pagherà in media 86 franchi al mese, ovvero 1032 franchi all'anno (senza dover pagare la franchigia), precisa Jérôme Mariéthoz, direttore salute e previdenza clientela privata di Groupe Mutuel.

«Le persone sostenute dal fondo di aiuto alla contraccezione di Salute sessuale svizzera non possono permettersi una complementare che costa diverse decine di franchi al mese», rileva Porchet, ricordando che il fondo è molto richiesto. «È stato utilizzato anche durante la crisi sanitaria».

Secondo la consigliera nazionale (Verdi/VD), la contraccezione dovrebbe essere coperta dall'assicurazione malattia di base. «A differenza dell'agopuntura o del fitness, la contraccezione riguarda tutta la popolazione», commenta Porchet, sostenendo che «controllare la propria fertilità è una questione di salute, come lo è l'aborto».

Questo auspicio non è realistico, replica Mariéthoz. «I costi sanitari a carico dell'assicurazione di base sono in forte aumento negli anni», rileva, prima di concludere affermando: «Dobbiamo stare attenti a limitare la presa a carico di nuove prestazioni».

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