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CHIARA CASARTELLILa salute sessuale non sia più un tabù

07.11.22 - 16:40
Chiara Casartelli, Gioventù Socialista (GISO)
GISO
La salute sessuale non sia più un tabù
Chiara Casartelli, Gioventù Socialista (GISO)

La salute sessuale della fascia giovane della popolazione Svizzera, e più in generale nel mondo, è ancora un tabù che fatica ad essere affrontato. Negli ultimi anni, in Svizzera, si sono affermati fattori che hanno influenzato molto l’approccio che la fascia giovane della popolazione ha alla vita sessuale. Per esempio, la vaccinazione HPV è ora raccomandata sia a uomini che donne, sono emersi fenomeni come il sexting e L'AIDS è passato da una condizione mortale a una cronica. Nonostante ciò, manca, da più di 20 anni, uno studio completo fatto dalla Confederazione Elvetica.

Studi recenti indicano come l’età media del primo rapporto sessuale completo sia di 17 anni. Eppure, a* giovan* vengono dati pochissimi strumenti per potersi relazionare con la propria sessualità. Nel caso del Cantone Ticino un programma nei vari livelli di scuola riguardanti l’educazione sessuale è stato introdotto nel 2016. Purtroppo, però, quanto spiegato sui banchi di scuola è spesso poco sviluppato e superficiale. Senza contare che gran parte delle volte le lezioni adibite all’educazione sessuale scolastica sono improntate sulla parte riproduttiva dell’atto, la gravidanza e l’AIDS, lasciando in secondo piano tutto ciò che è identità sessuale, di genere, piacere, metodi contraccettivi, consenso o altre malattie.

Questi limiti all’informazione non sono solo legati al mondo giovanile, ma anche altri gruppi di popolazione sono particolarmente colpiti dalla discriminazione: i migranti, le persone omosessuali, bisessuali, trans* o le persone con disabilità. Queste discriminazioni agiscono come ostacoli impedendo di proteggersi e di proteggere.

Le rivendicazioni però non sono solo legate all’informazione. Bisogna assolutamente avere un più ampio e libero accesso ai test per le malattie sessualmente trasmissibili, che a oggi in Svizzera hanno ancora un costo molto elevato. Ma anche un accesso più favorevole e meno costoso alla contraccezione che, ancora oggi, una parte della popolazione non può permettersi.

È quindi importante ricordare che la salute sessuale è e deve essere una priorità all’interno della nostra società.

 

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COMMENTI
 

Afrodita 1 anno fa su tio
Ma tutti hanno una vita sessuale Seamo in pochi che non la abbiamo ☹

carlo56 1 anno fa su tio
tutto vero… ma dovrebbe essere la famiglia ad affrontare questo “problema” con i figli. Se lo fa la scuola in una società molto globalizzata dove vengono percepiti male anche i crocefissi o i veli non possiamo poi pretendere un’insegnamento ineccepibile, puntuale e completo in quest’ambito

tartux 1 anno fa su tio
Risposta a carlo56
Trovo che la scuola deve essere la responsabile per queste tematiche. Immagini se una persona viene da una famiglia conservatrice crisitana (o altro). In contesti del genere non è una grande possibilità che giovani proveninti da queste realtà ricevano una vera formazione, mentre a scuola questi ragazzi riceveranno le informazioni necessarie.
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