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L'OSPITE Atto sconsiderato aprire ora asili e scuole 

24.04.20 - 15:45
di Luca Campana, Presidente Life for Children
Luca Campana, Presidente Life for Children
 Atto sconsiderato aprire ora asili e scuole 
di Luca Campana, Presidente Life for Children

L’11 oppure verosimilmente il 18 maggio le scuole dovrebbero riaprire a quasi un mese dalla fine del ciclo scolastico, cosa poco comprensibile se si considera le misure fin qui intraprese e l’appello di politici, tra cui molti sindaci di città importanti che scendono in campo con l’artiglieria pesante convinti che sia ancora troppo presto aprire gli “istituti”, perché non  ascoltarli allora? Eppure essi, i massimi rappresentanti civici o professionali, conoscono  bene sia la realtà del settore che i timori delle persone coinvolte nell’accudimento e nell’insegnamento dei giovani, cosa non trascurabile. Ma quali sono in sostanza le motivazioni all’apertura? Alcune ti fanno letteralmente strappare la pelle da dosso per il ridere e per la chiara sfrontatezza oppure ignoranza di chi le propone, altre sono semplicemente incomprensibili. Come quel Daniel Koch, delegato dell’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) per il Covid-19 che dichiara a gran voce, che: pochi bambini sono stati infettati dal coronavirus e non sono quindi il principale vettore di contagio giustificando così in toto la decisione del Consiglio federale di una possibile riapertura delle scuole, ma è veramente cosi?  D’altronde non ci vuole una cima e a volte basta essere semplicemente un genitore per capire come in un asilo oppure scuola di diverso livello le distanze anti-contagio imposte non possano essere attuate e di quanto i bambini si trasmettano con estrema facilità a catena ogni tipo di Virus o altra malattia facilmente trasmissibile, sembra, avendolo vissuto da genitore che mia figlia qualora si presentasse un problema di questo tipo al suo asilo ci cascasse dentro quasi inequivocabilmente con tutti i risvolti negativi del casi e che normalmente (ora non è il caso) fa parte di una sana crescita. Il direttore del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport dopo la magra figura e la clamorosa smentita fulminea del giorno dopo continua imperterrito  perché a suo dire “sarebbe una buona cosa per concludere l’anno scolastico”, in linea con la classica mentalità interessata e dominante dell’apertura a tutti i costi (anche in economia) prima della salute, cosa per me poco concepibile. Manca poco alla fine della scuola, genitori possono e devono tener duro e assicurarsi della salute dei figli, abbiamo visto la scelleratezza di chi ha permesso e di chi ha festeggiato maldestramente i carnevali con conseguente aumenti nei contagi, anche giovanili (alcuni purtroppo anche intubati), la stessa cosa capiterà con i giovani negli istituti, se la passeranno, la veicoleranno nella famiglia e la passeranno indirettamente anche ai nonni, aumentando di gran lunga il problema fin qui “contenuto”. Poi, di sicuro qualcuno passerà a renderne conto ma sarà troppo tardi, per evitare ciò evitate di aprire scuole e asili, per il bene di tutti, non ora. 

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