Abarth Punto Evo esseesse: La ciliegina sulla torta

Qualche cavallo in più unito a freni e assetto migliorati la trasformano in una delle piccole sportive migliori attualmente sul mercato. A patto che non abbiate pregiudizi.
Qualche cavallo in più unito a freni e assetto migliorati la trasformano in una delle piccole sportive migliori attualmente sul mercato. A patto che non abbiate pregiudizi.
BASTA POCO - Di piccole sportive ne è pieno il mondo. Per questo motivo le piccole sportive che riescono a distinguersi sono davvero poche. La Abarth Punto Evo non è una di queste. Ma la Abarth Punto Evo esseesse, curiosamente, è proprio una di queste. Già: sembra piuttosto improbabile che un semplice kit di miglioramento possa segnare una differenza così marcata. In particolare se pensiamo che oltre a poterlo richiedere come “optional” all’acquisto di una vettura nuova, gli attuali proprietari di una Abarth Punto Evo qualsiasi possono ordinare per 5’500 franchi una delle “cassette di trasformazione” in legno completa di tutti i componenti da montare sulla propria vettura, dalla piccole migliorie per il motore ai cerchi in lega passando per assetto, freni e targhette identificative.
QUEL CARATTERE MAI TROVATO - Iniziamo da ciò che ci è piaciuto meno: il motore. Proprio come sulla Punto Evo di serie, le prestazioni continuano a rimanere sottotono specie nei freddi rettilinei nonostante un incremento di potenza e coppia pari a 17 cavalli e 20 Newtonmetri, guadagnati tramite un filtro dell’aria BMC e un’aggiornata gestione del motore. La quota si ferma ora a 180 cv e 270 Nm, migliorando di 4 decimi lo scatto da 0 a 100 km/h mentre la velocità massima è aumentata di due soli 2 km/h. Il motivo di queste “delusioni” sono da ricercare nella scarsa propensione all’allungo, cui il “millequattro” preferisce concedere qualcosa all’elasticità ai regimi bassi per l’uso quotidiano e una spiccata vivacità a quelli medi.
NON TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE – I regimi medi sono quelli che sovente utilizziamo per uscire dalle curve del misto stretto, terreno in cui la piccola torinese mette in mostra le sue più grandi doti una volta impostato in “Sport” il selettore simile al D.N.A. di Alfa Romeo ubicato vicino al cambio. Davvero invidiabile è la motricità garantita dal differenziale elettronico, efficace anche sul bagnato e il cui intervento del controllo di stabilità e trazione (non disattivabile) è percettibile solo in situazioni particolarmente spinose ad alta velocità. Durante lo Slalom di Ambrì (dove abbiamo raggiunto il terzo posto tra i sedici partenti) ci ha dato un po’ di fastidio unicamente nelle veloci curve in appoggio mentre nello stretto dava un notevole supporto correggendo anche il sottosterzo, con il pregio che adottando una guida pulita e misurata se ne stava giustamente in disparte senza troppi “allarmismi”.
BREMBO PER TUTTI - Al reparto freni troviamo quattro dischi forati di cui quelli anteriori autoventilati. Marchiati Brembo e dotati di pastiglie ad alte prestazioni, stupiscono da fermi per le dimensioni (305 x 28 mm davanti, 264 x 11 mm dietro) ed in moto per le decelerazioni; intense e ben modulabili anche dopo un uso piuttosto prolungato, permettendo altresì di posizionare con precisione la vettura all’ingresso della curva. Ma qui entriamo anche nel territorio di sterzo e assetto, sicuramente i componenti più eccelsi dell’intera vettura.
DOVE LE ITALIANE SANNO FARSI VALERE - Uno dei più grandi pregi della “esseesse” è quello di essere sviluppata e perfezionata partendo da una base che già nelle motorizzazioni più deboli mostra una guidabilità superiore a quella delle concorrenti. Gli ammortizzatori Koni con valvola FSD e le molle ribassate sono una vera e propria ciliegina sulla torta. La Punto Evo non ha infatti bisogno di una assetto ultrarigido (come è solita fare la concorrenza) per tenersi in carreggiata. Non è nemmeno una di quelle auto che tendono a “sottomettere” con forza le imperfezioni del mano stradale rovinando la guida con un resa “salterina”, quanto piuttosto cerca di assorbire ciò che è di troppo e far si che gli pneumatici tengano il maggior contatto possibile con l’asfalto, e questo concedendo ben poco al rollio e avvisandovi tramite dolci reazioni del telaio quando la presa inizia ad essere deficitaria, invitandovi ad eventuali correzioni con lo sterzo. Uno sterzo che può essere preso come esempio per la categoria per carico e precisione.
PROBLEMI D’IMMAGINE - Nonostante tutti questi pregi, perché incontrare una Abarth è piuttosto raro sulle strade ticinesi? Il motivo non è sicuramente il prezzo, visto che i circa 35'000 franchi necessari sono del tutto onesti. Piuttosto il problema lo si può ricondurre ad una questione di pura immagine, poiché molti preferiscono ripiegare su una più banale (e “noiosa”) Polo GTI piuttosto che prendere un’automobile spesso configurata in modo forse troppo appariscente e “latino” per i nostri canoni. Ma guardate l’esemplare nella foto: nessun adesivo vistoso, niente specchietti retrovisori colorati. Soltanto una tinta bianca per risaltarne la caratterizzazione estetica, i vetri oscurati per incattivirla e dei bellissimi cerchi in lega mutlirazze (anch’essi bianchi) bastano per farla assomigliare vagamente un’auto da Rally a cui devono soltanto essere applicati gli adesivi, questa volta del numero di gara e degli sponsor.
BISOGNA CONOSCERLA - Quanto detto nell’ultimo paragrafo è un vero peccato, poiché se siete alla ricerca di una compatta sportiva del segmento B senza voler spendere un patrimonio, vale sicuramente la pensa pensarci. Persino gli interni, spesso e volentieri accusati di scarsa qualità sulle precedenti generazioni, quanto a scelta dei materiali e assemblaggio sono inferiori soltanto se paragonati direttamente con un’Audi A1 (che comunque costa molto di più) e alla sua cugina VW Polo, ma le altre otto si assestano su livelli pari o addirittura inferiori, senza considerare che poche possono vantare una comodità e un’insonorizzazione altrettanto elevate. La sensazione più bella, sia andando piano che al limite, é che rispetto alla concorrenza sembra più “matura”, più “Automobile”; appartenente ad una categoria più elevata insomma. Ok, non sarà divertente come una Cooper S o così specialistica come una Clio RS, ma è un bell’esempio su come racchiudere in appena 4 metri metri un bel po’ di buona ingegneria!
| Modello | Abarth Punto Evo |
| Versione | esseesse |
| Motore | 4 cilidri in linea, turbo, benzina |
| Cilindrata | 1'368 cc |
| Potenza | 180 cv @ 5'750 giri/min. |
| Coppia | 270 Nm @ 3'000 giri/min. |
| Potenza specifica | 132 cv/litro |
| Trasmissione | Cambio manuale a 6 rapporti, trazione anteriore, differenziale elettronico |
| Ruote | 215/40 R17, Pirelli PZero Nero |
| Dimensioni (lungh./largh.alt.) | 4,07 / 1,72 / 1,48 (metri) |
| Massa | 1'185 kg |
| Rapporto peso/potenza | 6,6 kg/cv |
| Accelelrazione 0-100 km/h | 7,5 secondi (dichiarato) |
| Velocità massima | 215 km/h (dichiarato) |
| Consumo misto | 6,1 litri/100 km (dichiarato) |
| Prezzo | 36'190 CHF |
| Prezzo vettura provata | 38'280 CHF |









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