Premi di cassa malati, no del Parlamento all’iniziativa del PS


La decisione è arrivata in serata. Il 28 settembre toccherà comunque al popolo esprimersi.
La decisione è arrivata in serata. Il 28 settembre toccherà comunque al popolo esprimersi.
BELLINZONA - Con 51 voti favorevoli al rapporto di maggioranza, il Parlamento ha dato il suo parere negativo all’iniziativa popolare socialista "Esplosione premi di cassa malati: ora basta” che chiede di limitare al 10% del reddito disponibile i premi dell’assicurazione malattia. Il 28 settembre toccherà al popolo esprimersi.
I costi - Le stime parlano di un costo di circa 300 milioni di franchi. Per raggiungere l'obiettivo fissato dall'iniziativa, si chiede di aumentare l'impegno finanziario netto del Cantone nel settore delle riduzioni dei premi, «con l'intento di garantire un sostegno più incisivo alle famiglie e agli individui con redditi medi e bassi».
«Iniziativa insostenibile» - Già in commissione della Gestione, PLR, Centro, Lega e UDC si erano opposti all’iniziativa. «Pur coscienti che il tema dell’incremento dei premi di cassa malati in Ticino è un problema - si legge nel rapporto di maggioranza (relatore Matteo Quadranti, PLR) - nella misura in cui aumenta tendenzialmente tra 3% e 4% in più per rapporto alla media svizzera, la proposta dell’iniziativa appare di tutta evidenza insostenibile dal profilo finanziario tanto a breve quanto a medio e lungo termine».
«Rimettere al centro le persone» - Favorevoli all’iniziativa, invece, PS e Verdi (relatore del rapporto di minoranza: Ivo Durisch, PS): «È una misura necessaria e giusta per proteggere le famiglie ticinesi dal peso crescente dei costi sanitari. Non solo fornisce un sollievo immediato, ma contribuisce a preservare l’universalità e l’equità del sistema sanitario, garantendo a tutti l’accesso alle cure. Il costo stimato non è indifferente, ma dobbiamo ribadire che oggi questi costi sono a carico del ceto medio del nostro Cantone». Per l’iniziativista Laura Riget (PS), «la situazione è diventata insostenibile. Serve un cambio di paradigma e una regola semplice e chiara. Rimettiamo al centro le persone».
«Tema sensibile» - Come sottolineato dal consigliere di Stato Raffaele De Rosa, «il Governo è cosciente che l'aumento costante dei premi di cassa malati rappresenta una delle principali preoccupazioni della popolazione. Si fanno sentire con forza in Ticino, dove i salari sono mediamente più bassi del resto della Svizzera». Come scritto nel messaggio dal Consiglio di Stato, «la questione del sostegno al pagamento dei premi, a fronte di un sistema RIPAM già molto sociale e generoso che contribuisce in maniera significativa a ridurre il loro impatto sulle economie domestiche, richiede comunque attenzione e sensibilità, anche alla luce delle difficoltà che molte famiglie si trovano ad affrontare».
«Serve equilibrio» - Tuttavia, «ogni intervento in questo ambito deve garantire un equilibrio, in particolare sotto il profilo della sostenibilità finanziaria a corto, come pure a medio termine. In un contesto economico come quello attuale, segnato da crescenti pressioni e sfide relative alle finanze cantonali, fragili e deficitarie, è infatti fondamentale che le misure adottate siano sostenibili anche nel medio-lungo termine».
Il comunicato del PS: «Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti per il voto del 28 settembre»
A stretto giro, è arrivato un comunicato del PS: «Con la bocciatura odierna, il Gran Consiglio ha dimostrato, ancora una volta, di non capire delle reali difficoltà della popolazione ticinese. Il sistema attuale è insostenibile: un manager di una banca e una persona che lavora nella vendita pagano gli stessi premi. Nel Canton con i salari più bassi della Svizzera e i premi più alti, questo è una follia! L’iniziativa mette un limite chiaro: nessuno pagherà più del 10% del proprio reddito disponibile per i premi. Il 61% della popolazione ne beneficerà: le famiglie, il ceto medio, le coppie senza figli e i pensionati».
La campagna dei contrari «è già partita, costruita attorno alla stima grossolana dei 300 milioni di costo e alla presunta preoccupazione per i conti pubblici. Ma c’è una cosa che i partiti contrari non dicono: l’iniziativa non crea nuovi costi, la domanda è solo chi li paga. Attualmente quei 300 milioni sono a carico dei 61% della popolazione, che paga ogni anno migliaia di franchi per i premi di cassa malati spendendo ben oltre il 10% del proprio reddito disponibile. Con l’iniziativa si dice basta a questo sistema ingiusto e facciamo un primo passo verso un finanziamento più solidale, con premi in base al reddito. L'obiettivo a medio termine deve poi restare una cassa malati unica e pubblica, con premi completamente in base al reddito. A differenza della destra, noi non abbiamo lobby o gruppi d’interesse alle spalle. La sfida del voto sarà dura, e per questo abbiamo bisogno del tuo aiuto».