Delitto di Ascona: scemata imputabilità per il 56enne

Secondo lo psichiatra l’uomo era in grado di valutare che stava facendo una cosa sbagliata, ma era esasperato da sentimenti di perdita inaccettabili. Servono misure terapeutiche
ASCONA - Scemata imputabilità per il 56enne macedone che il 23 giugno 2017 sparò alla moglie e tentò di togliersi la vita. È la conclusione della perizia psichiatrica commissionata dal Tribunale penale, come riferisce la Rsi.
Secondo l’esperto l’uomo era in grado di valutare il carattere illecito di quello che stava commettendo, ma era esasperato a causa di sentimenti di perdita inaccettabili, che si portava dietro dal passato.
Ma il 56enne potrebbe diventare recidivo - «rischio almeno medio» - se in una nuova relazione comparissero degli elementi simili. Dovrà quindi sottoporsi a misure terapeutiche.
L’uomo, lo ricordiamo, la mattina del 23 giungo 2017 uccise la moglie in fondo ad una rampa sparando tra i 7 e i 10 colpi, cercando in seguito di togliersi la vita. L'arma utilizzata era stata acquistata da un venditore anonimo. La sua bucalettere era stata utilizzata come luogo di scambio tra il denaro e l'arma.




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