Delitto di Ascona: «Nessuna premeditazione»

Il 54enne nega di avere pianificato l'uccisione della moglie
LUGANO - Mentre procede l’inchiesta sul delitto di Ascona, nuovi dettagli emergono in seguito alle dichiarazioni del 54enne macedone. Al procuratore pubblico Antonio Perugini, l'uomo - che il 23 giugno scorso uccise la moglie a colpi di pistola per poi tentare di togliersi la vita - ha spiegato di non aver pianificato il delitto.
Secondo la sua testimonianza - riportata dalla Rsi - avrebbe agito per disperazione, a causa del fatto che non accettava la separazione dalla moglie. Disperazione accentuata da una forte gelosia.
Le indagini si stanno concentrando sulle tensioni nate tra i due negli ultimi mesi. Il macedone, intanto, afferma di non ricordare nulla di quel giorno. A far luce sull'accaduto dovrebbero giungere le risposte fornite dal rapporto della polizia scientifica.
Per il 54enne Perugini ipotizza il reato di assassinio: per il movente egoistico, per la ferocia del gesto e per una premeditazione che, secondo il magistrato, invece c’era.




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