Delitto di Ascona, il marito era già stato indagato per minacce

In quell'occasione la procura aveva emesso un non luogo a procedere nei confronti del 54enne macedone
ASCONA - Il 54enne macedone, che la mattina dello scorso 23 giugno uccise la moglie in un autosilo di Ascona, era già conosciuto in procura. Il ministero pubblico - come riportato dalla Rsi - si era già occupato dell'uomo per un caso accaduto il 2 aprile, quando il 54enne minacciò la moglie armato di coltello.
A seguito dell'intervento della polizia, venne aperto d'ufficio un procedimento penale per coazione, minaccia, vie di fatto e ingiurie. Tutti reati che solo un mese dopo, a metà maggio, vennero fatti cadere per mancanza di prove. Un non luogo a procedere a cui ha poi fatto seguito il dramma del 23 giugno.
Da fine luglio, invece, l'omicida si trova presso il carcere della Farera, a disposizione del procuratore Antonio Perugini. Al momento non sono state fissate date né per un'eventuale perizia psichiatrica, né per una ricostruzione dei fatti nell'autosilo della morte.




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