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LUGANOI ragazzi del Fogazzaro al Decs: «Lasciateci studiare»

12.02.19 - 20:00
Con una lettera a Manuele Bertoli i 46 studenti chiedono che le lezioni dell'istituto possano ripartire. Gli avvocati insistono che a decidere sia il Consiglio di Stato
I ragazzi del Fogazzaro al Decs: «Lasciateci studiare»
Con una lettera a Manuele Bertoli i 46 studenti chiedono che le lezioni dell'istituto possano ripartire. Gli avvocati insistono che a decidere sia il Consiglio di Stato

LUGANO - «Ci sentiamo ingiustamente colpiti in prima persona da una decisione nei confronti dell'Istituto Fogazzaro». I tempi si allungano e gli studenti della scuola privata di Breganzona, cui il Decs ha sospeso l'autorizzazione, hanno deciso di uscire allo scoperto. Con una lettera indirizzata oggi al consigliere di Stato Manuele Bertoli, i 46 giovani e le rispettive famiglie chiedono di poter tornare a studiare: «La cosa che ci preme maggiormente è quella di poter tornare a fruire delle lezioni dei nostri docenti; gli esami di maturità si avvicinano. Non vediamo per quale ragione non possiamo continuare la nostra preparazione mentre il Decs continua le sue indagini nei confronti di chi ritiene più opportuno».

Non tranquillizza i giovani il ritmo con cui stanno procedendo i lavori della commissione d’inchiesta chiamata a far luce sulla vicenda degli esami di maturità napoletani. L’istituto Fogazzaro, scrivono gli studenti, «ci ha informato di essere stato ricevuto, venerdì 8 febbraio, per un’audizione presso l’apposita commissione istituita dal Decs a due settimane dalla sospensione delle lezioni. Dall’audizione sembra emergere che il Decs non ha nessuna intenzione di revocare il provvedimento...». In un passaggio della lettera viene inoltre sottolineato che tutte le sedi di esame da noi indicate dagli studenti «sono state confermate dal Ministero italiano dell’istruzione che le riconosce come idonee e qualificate allo svolgimento degli esami di Stato».

Questa la lettera degli studenti. Gli avvocati del Fogazzaro, da parte loro, insistono con il Consiglio di Stato affinché decida al posto del Decs e parlano di «una misura vessatoria che persiste ormai dal 25 gennaio».

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