Quando Baragiola rinunciò alla cittadinanza italiana

L'ipotesi di revocare il passaporto svizzero all'ex terrorista è tornata d'attualità, ma già nel 1988 il Consiglio di Stato aveva spiegato perché la via non è percorribile
L'ipotesi di revocare il passaporto svizzero all'ex terrorista è tornata d'attualità, ma già nel 1988 il Consiglio di Stato aveva spiegato perché la via non è percorribile
LUGANO/BERNA - Uno, nessuno, centomila Baragiola. Dopo che l’ex terrorista delle Br, intervistato da Tio/20Minuti, ha rotto il suo ventennale silenzio, in molti hanno avanzato ipotesi, anche le più fantasiose, sul destino del 63enne. Per il consigliere nazionale Lorenzo Quadri andrebbe estradato anche se è cittadino svizzero. La legge non lo consente? «Si può creare un’eccezione per i crimini di terrorismo» dice il leghista.
Secondo altri invece la legge esistente permetterebbe già la revoca del passaporto rossocrociato a una persona con la doppia cittadinanza, “se la sua condotta è di grave pregiudizio alla reputazione della Svizzera” (articolo 42 della Legge federale sulla cittadinanza svizzera). L’aspetto ignorato dai più è che però Alvaro Lojacono non è più italiano da una vita: ossia dal 1986 quando diventa svizzero con il cognome della madre, Baragiola.
E su questo punto aveva già fatto chiarezza nel 1988 lo stesso Consiglio di Stato, rispondendo a un’interrogazione dei deputati Gianfranco Soldati e Renzo Quadri (vedi documento correlato). Per l’articolo 8 della legge sulla cittadinanza italiana, ricordava il governo ticinese, “perde la cittadinanza italiana chi spontaneamente acquista una cittadinanza straniera e stabilisce o ha stabilito all’estero la propria residenza”. Presupposti che erano allora dati: «L’interessato - scriveva l’allora presidente del governo Claudio Generali - ha costituito il proprio domicilio in Svizzera, stabilendosi a Croglio, nel corso del mese di settembre del 1986. Pertanto il signor Lojacono-Baragiola non possiede più la nazionalità italiana, giacché la perdita della cittadinanza italiana si verifica automaticamente “ope legis”». A meno che, ma ovviamente non era quello il caso, lo stesso Baragiola avesse fatto richiesta di non rinunciare a un passaporto buono solo per aprirgli le porte di una cella.





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