Servono tre muratori italiani per farne uno solo svizzero

Stipendi a confronto: i meno pagati di qua guadagnano il triplo di un operaio di là
LUGANO - Salari da fare invidia ai vicini di casa. Italia, ma anche Germania o Francia: lo confermano i dati dell’Ufficio di statistica, con 6 189 franchi lordi – dato mediano – e un +1,2%. Pensare poi che il Ticino è il cantone che se la passa peggio, con 7 999 franchi destinati ai quadri e 4 640 per chi non occupa ruoli dirigenziali, a fronte di medie nazionali pari a 9 990 e 5 657 franchi.
La Lombardia, di contro, è un’oasi felice in Italia: al Nord gli stipendi sono più alti del 4,4% rispetto al Centro, fino al 19,8% al confronto con il Sud, secondo le analisi di JobPricing. Ma la comparazione con la Svizzera, due passi appena più in là, è davvero impari. Percentuali lusinghiere in patria significano pur sempre 23 753 euro solo all’anno in media per un operaio (1 320 al mese, circa 1 440 Fr.) e 30 689 (1 642 euro, 1 791 Fr.) per un impiegato. La media lorda generale è di 28 638 euro (31 252 Fr., 2 404 Fr. al mese); 31 179 euro (34 025 Fr., 2 617 Fr. al mese) in Lombardia, di cui 29 163 a Como e 29 278 a Varese: cifre imbarazzanti se paragonate a quelle della Confederazione, dove i meno pagati guadagnano 4 178 franchi.
I settori più penalizzati restano i medesimi: commercio, industria manifatturiera, edilizia, ristorazione. Ma mentre in Italia un commesso guadagna 2 254 euro lordi (2 460 Fr.), in Svizzera il commercio al dettaglio sulla carta vale oltre 4 500 franchi; i 1 962 euro italiani (2 142 Fr.) che vanno all’edilizia si confrontano con i 5 800 franchi svizzeri; lavorare nel settore manifatturiero porta 2 300 euro lordi (2 511 Fr.) nelle tasche italiane, 5 830 franchi in quelle elvetiche. Il tutto senza prendere in considerazione le funzioni di quadro, che assieme agli stipendi farebbero lievitare le divergenze. Con pochi spiccioli in più di 4mila franchi, la ristorazione è l’ambito peggio messo in Svizzera: ma non andate a dirlo a un collega italiano.
SVIZZERA
- 4 640 Fr - Lo stipendio in Canton Ticino di chi non occupa ruoli dirigenziali, a fronte di una media nazionale di 5 657 franchi.
- 4 574 Fr - Lo stipendio di chi lavora nel commercio al dettaglio, dirigenti esclusi.
- 5 800 Fr - Lo stipendio su scala nazionale elvetica di chi opera nell’edilizia.
ITALIA
- 2 202 € - Lo stipendio medio in Italia: se la passa meglio chi sta in Lombardia, con 2398 euro (2617 franchi); 2 243 euro a Como, 2 252 a Varese.
- 2 254 € - Lo stipendio mensile lordo per un commesso italiano: circa 2 460 franchi.
- 1 962 € - Sono i soldi intascati dal muratore che lavora in Italia: appena un terzo (2 142 franchi).
Quell’alibi del franco forte
Franco forte? Sì, certo: anche. Ma piuttosto è stato usato come alibi. A un anno ormai dall’abbandono della soglia minima, lo si può confessare ufficialmente: il vero motivo dei tagli agli stipendi applicati nelle settimane a seguire, per il Ticino almeno, è stato l’annosa concorrenza con la manodopera lombarda, giura il professor Giovanni Barone-Adesi, docente di teoria finanziaria all’Usi.
Professore, il franco è stato un pretesto?
A volte un pretesto, a volte una necessità.
Forse un alibi?
Certamente anche questo. Le aziende più innovative non hanno avuto problemi; le altre, davanti a incremento dei costi del personale del 20%, hanno tagliato.
Nessuna scorrettezza? Nel frattempo i costi si sono abbassati, il taglio è rimasto.
La situazione è più complicata, anche per via dell’offerta di manodopera a basso costo dalla Lombardia. In Svizzera abbiamo salari molto elevati rispetto ai vicini: e non mi riferisco all’Italia soltanto.
Chi sbaglia: noi o loro?
Cerchiamo di tenerli i più alti possibile, beninteso. Ma quando è troppo, il gioco si rompe e non funziona più.



