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"Col cellulare sotto il banco o nei bagni, passo la maturità"

È il telefonino il nuovo nemico dei professori impegnati nella sorveglianza degli esami di fine anno scolastico. Il bigino classico? Ora può bastare un click... 
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"Col cellulare sotto il banco o nei bagni, passo la maturità"
È il telefonino il nuovo nemico dei professori impegnati nella sorveglianza degli esami di fine anno scolastico. Il bigino classico? Ora può bastare un click... 
BELLINZONA - Lo studente in aula scatta la foto di nascosto alle domande d'esame e la manda ai compagni della classe parallela che entreranno nel turno successivo. E poi ancora: ragazzi che col cellulare sotto il banco accedono a internet per trovare...

BELLINZONA - Lo studente in aula scatta la foto di nascosto alle domande d'esame e la manda ai compagni della classe parallela che entreranno nel turno successivo. E poi ancora: ragazzi che col cellulare sotto il banco accedono a internet per trovare le risposte ai quesiti posti dalla prova scritta. Altri che lasciano addirittura l'iPhone in bagno per poi consultarlo quando si assentano dall'aula per fare i loro bisogni. Aneddoti, spifferi che provengono dai corridoi delle scuole ticinesi immerse negli esami di fine anno. Il cellulare mette sempre più in difficoltà professori ed esaminatori. “Il problema - evidenzia Daniele Sartori, capo dell'Ufficio insegnamento medio superiore - è rappresentato in particolare dagli abbonamenti ‘all inclusive’ che permettono di accedere alla rete internet, e dunque a eventuali facilitazioni, in maniera molto rapida”.

La sfida - Il bigino classico? Se si considera che la maggior parte dei giovani tra i 12 e i 19 anni possiede almeno un cellulare, si capisce come oggi a uno studente possa bastare un semplice click, e un po' di sangue freddo, per accedere a un universo di risposte. “E potenzialmente sarà sempre peggio - fa notare il ministro della scuola Manuele Bertoli -. Oggi abbiamo a che fare con il telefonino. Ma già sono sul mercato orologi, occhiali e altri strumenti con dotazioni analoghe. In Ticino c'è un gruppo di lavoro che si sta occupando del fenomeno. Dobbiamo fare in modo che il concetto di esame mantenga la sua serietà. Non sarà evidente, è una delle sfide per i prossimi anni”.     

Controlli intensificati - Mentre in alcuni casi il docente chiede addirittura di spegnere e consegnare i cellulari prima dell'inizio della prova scritta, generalmente ci si affida soprattutto all'onestà degli studenti. “Confiscare i cellulari - sostiene Bertoli - non risolve il problema completamente. Qualcuno potrebbe nascondere un apparecchio nei bagni o nei corridoi”. “Capita di sentire storie di ragazzi che si vantano di averla fatta franca avendo sbirciato sul cellulare - sottolinea Gianmarco Petrini, vice direttore della Divisione della formazione professionale -. Magari perché sono andati in bagno a consultare l'iPhone. Va però detto che su questi aspetti i docenti oggi sono più sensibili e intensificano i controlli. Nella formazione professionale, inoltre, le procedure per qualificarsi sono parecchio articolate. Ad esempio conta parecchio il lato pratico, ciò che si fa sul posto d'apprendistato”.   

Limiti da definire - Il problema è comunque preso sul serio dagli esperti. Lo conferma Francesco Vanetta, capo dell'Ufficio insegnamento medio. Proprio tra i ragazzi di scuola media, nonostante i moniti alle famiglie, il cellulare è in rapidissima espansione. “Il telefonino a scuola può essere usato in modo interessante in alcuni casi. Ad esempio ci sono classi che con un cellulare tengono una corrispondenza con scuole della Svizzera tedesca. Però si tratta di eccezioni. Durante le prove cantonali di fine quarta media il cellulare è tassativamente proibito. Ma non basta. Per il futuro occorrerà definire bene i limiti. La questione va inquadrata. È un discorso su cui si sta lavorando da tempo”. 

Conseguenze - Per ora il dato certo è uno solo. Ancora Sartori: “Durante gli esami, a maggior ragione quelli di maturità, il cellulare è assolutamente bandito”. E per chi viene colto in flagrante, le conseguenze potrebbero anche essere pesanti. “Dipende sempre dalla situazione specifica, è l''insegnante a dovere valutare la gravità del fatto”, dice Sartori. “Per alcune materie - aggiunge Petrini -, come ad esempio la matematica, l'aiuto del cellulare ha probabilmente meno peso. In contesti particolari l'uso del telefonino può anche essere accordato. Il fatto di copiare fa da sempre parte del mondo della scuola, ma di certo in proiezione futura bisognerà fare in modo di prevenire determinate situazioni”.  

     

 

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