Ristorante Castelgrande: "Quali i veri motivi della querelle?"

BELLINZONA - "La contorta vicenda legata al Ristorante Castelgrande non sembra diventare più chiara col passare del tempo. In particolare, non si chiariscono i motivi per cui si vuole espellere l’attuale esercizio pubblico dal castello": così Lorenzo Quadri in un'interrogazione inoltrata quest'oggi al Consiglio di Stato, con la quale cerca dunque di fare un po' di chiarezza.
Il deputato leghista fa riferimento alle parole del presidente di Gastroticino (nonché presidente della commissione di vigilanza della scuola alberghiera), il quale a quanto pare non sapeva nulla dell’intenzione di insediare nel Castelgrande un’ala della scuola. "Ciò non può che significare - afferma Quadri - che questa ipotesi non è stata approfondita nella dovuta sede. Restano quindi aperti gli interrogativi sul perché non si vuole più l’attuale gerenza".
L’opzione scuola, si chiede il Gran Consigliere, è solo "un espediente per provvedere al desiderato 'sfratto'? E se gli attuali gerenti sono problematici, al punto da rendere insostenibile un proseguo contrattuale, perché nel corso degli anni nessun funzionario ha mai mosso delle critiche?". Con questi interrogativi, Quadri si rivolge al Governo, al quale chiede innanzitutto se gli attuali gerenti (vale a dire la Famiglia Larini) non sono più desiderati ("Ma per quale motivo?"). Chiede inoltre se l’insediamento di un’ala della scuola alberghiera nel castello è stata approfondita o meno e quanto realistica è questa ipotesi. Il deputato leghista domanda infine se è opportuno che a rappresentare il CdS nella vertenza con la Famiglia Larini sia il capo della sezione immobiliare del DT "i cui rapporti con i Larini sono problematici, essendo egli stato denunciato in sede penale dai Larini stessi".



