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TICINOI progetti d'aggregazione sotto la lente dell'Associazione ticinese per l'autonomia dei Comuni

30.11.07 - 10:31
I progetti d'aggregazione sotto la lente dell'Associazione ticinese per l'autonomia dei Comuni

MENDRISIO - L’Associazione ticinese per l’autonomia dei Comuni (ATAC) scrive in un comunicato stampa di aver preso atto con generale soddisfazione dei risultati inerenti alle diverse votazioni sui progetti d’aggregazione posti in consultazione popolare lo scorso 25 novembre. Secondo l'Associazione questi risultati confermano che rimane sempre elevata la percentuale di comuni ticinesi che hanno a cuore la loro autonomia.


Alto e Basso Mendrisiotto

Nel suo commento, l’ATAC nota innanzitutto come (accanto all’approvazione compatta del progetto dell’Alto Mendrisiotto) la popolazione del Basso Mendrisiotto si è espressa in modo praticamente definitivo contro l’aggregazione di Chiasso. "L’esito della votazione a Vacallo e Morbio Inferiore, - si legge nel testo - che si aggiunge alla posizione già contraria di Balerna e Novazzano, indica infatti a chiare lettere che non è più possibile pensare ad una Grande Chiasso. Inoltre, questo risultato pone sorprendentemente il borgo di Mendrisio quale nuovo polo di riferimento per l’intero Mendrisiotto".

Al riguardo, l'ATAC ritiene che le autorità cantonali dovranno chiedersi se il loro obiettivo 'cantonale' nell’ambito del processo aggregativo dell’Alto e del Basso Mendrisiotto corrisponde a quello effettivamente scaturito dalle due votazioni, ossia la promozione del borgo di Mendrisio che va completamente a scapito della città di Chiasso.


Monteceneri

Quanto al progetto d’aggregazione del Monteceneri, il risultato negativo di Mezzovico-Vira e l’altissima percentuale di contrari riscontrata a Isone (il 73%) "impongono la bocciatura dell’intero progetto", scrive l'ATAC. In effetti, mancherebbe una contiguità territoriale significativa fra Rivera e Sigirino (gli unici comuni favorevoli), essendo confinanti unicamente in alta montagna.


Gambarogno

Nel progetto d’aggregazione del Gambarogno, la posizione critica della popolazione di San Nazzaro rende parzialmente inattuabile il progetto nella sua interezza. Se vi è il consenso dei comuni favorevoli, questo progetto potrà tuttavia attuarsi senza San Nazzaro anche se, ricorda l'ATAC, manca la contiguità fra Vira Gambarogno e Gerra Gambarogno e quindi, "così come previsto dalla legge, l’aggregazione dovrebbe effettuarsi a due 'tappe': Alto Gambarogno (Contone, Magadino, Vira Gambarogno, Piazzogna, Indemini) e Basso Gambarogno (Gerra Gambarogno, Sant’Abbondio, Caviano)".


Alta Leventina

"Merita una riflessione particolare anche l’Alta Leventina - scrive infine l'Associazione ticinese per l’autonomia dei Comuni - la cui recente votazione pre-consultiva sottolinea chiaramente che la maggioranza dei comuni locali è contraria alla politica cantonale delle aggregazioni". Secondo l'ATAC, il fatto che ad opporsi all’aggregazione siano soprattutto le località più periferiche e piccole (Bedretto, Prato Leventina, Dalpe) sottintende che l’attuale politica cantonale sulle aggregazioni non piace e non è conveniente alle comunità montane, le quali "in caso di aggregazione, oltre a perdere l’autonomia politica finiscono per perdere ineluttabilmente anche ogni loro rappresentatività". Per questa ragione, l’ATAC si dissocia dal commento del Direttore del Dipartimento delle istituzioni, Luigi Pedrazzini, il quale "pretende di 'ricattarle' dal profilo finanziario. Se questa è la filosofia che regna tuttora a Bellinzona, occorre che la popolazione ticinese continui a manifestare sempre, e con altrettanta determinazione, il proprio dissenso verso l’attuale politica delle aggregazioni, così come avvenuto in questa ultima domenica di novembre".

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