Tra il 2001 ed il 2006 frontalieri a +18,5% in Ticino

CHIASSO - La crescita del numero dei lavoratori frontalieri nel primo trimestre 2006 è stata la più debole degli ultimi sei anni. Lo ha indicato l'Ufficio federale di statistica (UST) in una nota odierna, in cui precisa che a fine marzo la Svizzera contava 179'400 frontalieri stranieri, l'1,4% in più di dodici mesi prima. Nel periodo 2003-2005 il tasso di crescita annuale oscillava tra il 3 e il 3,5%. L'aumento dei primi tre mesi di quest'anno è tuttavia superiore all'incremento del numero degli occupati (+0,7%).
Dal marzo del 2001 è stata registrata una progressione della quota dei frontalieri, passata dal 3,7% dell'insieme delle persone occupate al 4,3% alla fine del marzo 2005 e rimasta a tale livello fino alla fine del marzo 2006, si legge nella nota.
Negli ultimi cinque anni, la maggiore crescita del numero di frontalieri, pari al 6,3%, è stata registrata alla fine del marzo 2002, prima, dunque, dell'entrata in vigore degli accordi bilaterali sulla libera circolazione di persone. Il 1. giugno 2002, i frontalieri hanno ottenuto inoltre il via libero per esercitare un'attività indipendente in Svizzera. Attualmente sono in 400 le persone che si sono avvalse di tale opportunità.
Tra marzo 2001 e marzo 2006 il numero di frontalieri è aumentato del 18,7%. In tale arco di tempo la Regione del Lemano ha segnato l'incremento più marcato (+45%). Seguono l'Espace Mittelland (+23%), Zurigo (+23%) e il Ticino (+18,5%). Nella Svizzera orientale è stato invece registrato un calo (-5%).
In Ticino quasi un lavoratore su cinque (19,4%) arriva da oltrefrontiera, osserva l'UST. Nella Svizzera nordoccidentale tale categoria rappresenta il 9,3% delle persone occupate, nella Regione del Lemano il 7,8%. Nelle altre grandi regioni i frontalieri sono meno del 3%.
Oltre la metà dei frontalieri risiede in Francia (98'000, 55%), il 22% in Italia (38'000) e il 20% in Germania (36'400). In Austria è domiciliato il 3% (6300). La regione di Zurigo si contraddistingue per una proporzione molto elevata di frontalieri uomini (77%), mentre in Ticino la loro parte (58%) è vicina alla proporzione maschile osservata nell'insieme delle persone occupate (55%).
Dal profilo delle classi di età, è stata rilevata una presenza più che proporzionale nelle fasce intermedie: il 43% ha infatti dai 25 ai 39 anni, contro il 35% per il totale delle persone occupate, e il 39% dai 40 ai 54 anni, contro il 36%. Soltanto il 7% ha un'età compresa tra i 15 e i 24 anni (13%) e l'11% ha dai 55 anni in su (16%).
Negli ultimi cinque anni l'aumento dei frontalieri ha avuto luogo soprattutto nel settore terziario (+36,3% a 105'200). Gli effettivi sono invece rimasti stabili nel secondario (+0,1% a 72'800). Nell'industria sono occupati il 41% dei frontalieri, contro il 24% dell'insieme delle persone occupate.




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