Esclusi, discriminati, depressi. Studenti sempre più in crisi

Il 25% degli universitari vive episodi di discriminazione legati a sesso, lingua o nazionalità. Peggiora anche lo stato di salute e cala il numero di chi prova un'esperienza all'estero.
BERNA - Viaggiano di meno, soffrono di più e spesso si sentono discriminati. Nel 2024 gli studenti delle scuole universitarie svizzere mostrano un quadro complesso segnato da una diminuzione della mobilità internazionale e, per la prima volta, da dati strutturati sulle discriminazioni vissute durante gli studi.
Secondo l’indagine dell’Ufficio federale di statistica, solo il 19% degli studenti ha effettuato un soggiorno all’estero dall’inizio del percorso formativo, contro il 26% del 2020. Una riduzione che non si spiega più soltanto con le difficoltà generate dalla pandemia: cresce infatti il peso percepito degli ostacoli legati al trasferimento, dall’iter amministrativo alla fatica psicologica di lasciare il proprio ambiente.
Discriminazione in aumento - Ma è sul fronte della discriminazione che emergono i segnali più allarmanti. Per la prima volta il sondaggio ha chiesto agli studenti di dichiarare le proprie esperienze in termini di esclusione o trattamento ingiusto vissuti durante: uno su quattro afferma di essersi sentito discriminato durante gli studi. Le principali motivazioni riguardano il sesso (8%), la lingua o il dialetto (7%) e la nazionalità (6%), confermando come dinamiche culturali e identitarie restino centrali all’interno delle istituzioni accademiche.
Soprattutto donne, malati o immigrati - Le disparità appaiono ancora più marcate se si osservano alcuni gruppi specifici: il 31% delle donne riporta episodi di discriminazione, contro il 18% degli uomini. Percentuali elevate anche tra gli studenti con problemi di salute di lunga durata (38%) e tra gli immigrati di prima generazione scolarizzati all’estero (31%). Il quadro suggerisce che la discriminazione non solo è presente, ma colpisce con maggiore intensità chi già vive condizioni di vulnerabilità.
Generazione fragile - Il contesto generale non aiuta: rispetto al 2020, gli studenti dichiarano uno stato di salute peggiore e un aumento dei sintomi depressivi, mentre la situazione finanziaria si mantiene relativamente stabile. Tuttavia, proprio la combinazione tra benessere psicologico fragile e percezione di esclusione rischia di produrre un impatto significativo sulla riuscita del percorso universitario.




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