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L'OSPITE - ROSSINI«Buffon in calo, al PSG per soldi non per la Champions. Che delusione»

23.05.18 - 07:00
L'ex capitano della Juve in Francia? Per Arno Rossini l'operazione è soprattutto commerciale: «Festa d'addio emozionante, ma se poi addio non sarà... Da idolo è diventato “solo” un giocatore normale»
Keystone
«Buffon in calo, al PSG per soldi non per la Champions. Che delusione»
L'ex capitano della Juve in Francia? Per Arno Rossini l'operazione è soprattutto commerciale: «Festa d'addio emozionante, ma se poi addio non sarà... Da idolo è diventato “solo” un giocatore normale»
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TORINO (Italia) - «Ho la Juve nel cuore». «Sono parte della famiglia bianconera». «Sarà difficile mollare». «Continuerò solo se vinceremo la Champions». Queste sono solo alcune delle frasi pronunciate, negli ultimi mesi, da Gigi Buffon. Da tempo convintosi ad appendere i guanti al chiodo quest'estate, con l'avvicinarsi della fine (sportiva ovviamente) il portiere ha cambiato idea. Durante l'ultima stagione, infatti, le sue parole sono mutate, raccontando incertezza. È partito da un «Futuro? Vediamo». È poi passato a un «Non smetterò finché riuscirò a essere competitivo». Per terminare, non più di un paio di settimane fa, con un enigmatico «Ero sicuro che avrei smesso, ma poi...».

Il "poi" rappresenta la corte del PSG, che gli ha offerto la possibilità di continuare a inseguire la Champions e un ruolo di rappresentanza al Mondiale 2022. Ah... il tutto annaffiato da una montagna di euro. Milioni che di certo non faranno male al suo già grassissimo conto corrente.

Ma il tanto sbandierato amore per il suo ex club?
«Sono un po' deluso dal comportamento di Buffon - ha sottolineato Arno Rossini – dall'apertura a una società diversa da quella bianconera. La sua festa d'addio è stata emozionante, commovente. Ma se poi addio, al calcio, non sarà...».

Ha chiuso con il club.
«E c'è la possibilità che si trasferisca in un altro. A Torino avrebbe potuto ricoprire qualsiasi ruolo, dal magazziniere al dirigente. Semplicemente non è voluto restare».

Non riesce a smettere con il pallone. Comprensibile.
«La Juve è ovviamente stata la sua priorità. Quando però la società ha cominciato a pensare al futuro, ecco che lui si è trovato con le spalle al muro. L'ingaggio di Szczęsny, la scorsa estate, ha fatto iniziare il “passaggio”. Che si è completato in questa stagione. Buffon avrebbe di certo voluto continuare a Torino. Una volta capito che il club aveva già voltato pagina si è però guardato intorno. Tutto normale. Se non fosse per la festa del weekend. Sembrava un addio al calcio. Potrebbe non esserlo stato. E questo suo comportamento ha lasciato l'amaro in bocca a molti. La sua scelta di ascoltare le sirene del PSG, invece di smettere con il calcio giocato e ricoprire un altro ruolo a Torino, ha cambiato tutto: da idolo qual era, lo ha reso “solo” un giocatore normale. La sua immagine ne è uscita sbiadita».

I bianconeri hanno fatto bene a non assecondare le voglie del loro capitano, ad andare dritti per la loro strada?
«Assolutamente. Questo è uno dei motivi per i quali la loro società funziona. Non antepongono mai i sentimenti agli interessi del club. Mettono l'aspetto industriale, gestionale e sportivo davanti al rapporto emotivo».

La Champions è un'ossessione per Gigi. La possibilità di vincerla l'ha “costretto” a considerare di ripartire altrove?
«Non sono convinto che sia stata la voglia d'Europa a spingerlo verso Parigi. Se firmerà lo farà soprattutto per lo stipendio. I milioni fanno sempre gola. E poi, parliamoci chiaro, con o senza Buffon, il PSG non è certo la candidata numero uno al successo in Coppa. Per questo dico che il portiere non sceglierà guardando al lato sportivo. Se avesse voluto vincere avrebbe deciso di andare al Real, al Barcellona, al Bayern o in qualche club inglese. E avrebbe accettato di farlo gratis».

In queste squadre non avrebbe magari giocato.
«Ma pure all'ombra della Tour Eiffel non sarà titolare. Parliamoci chiaro: l'ex numero uno azzurro è in calo. È sempre forte, è vero; non è però dominante come in passato. I francesi lo hanno chiamato anche e soprattutto pensando a un'operazione commerciale. Per vendere magliette, attirare sponsor... Un paio di estremi difensori affidabili li hanno già».

Ci sarà abbondanza in porta.
«Esatto. Mister Tuchel dovrà gestire un po' le forze a sua disposizione. Troveranno un accordo per far giocare a Gigi qualche gara in Europa e qualche altra in campionato».

Ma perché, se ti chiami PSG e hai giocatori importanti per quel ruolo, tratti anche Buffon? Rischi di sprecar soldi...
«Il pozzo dal quale pesca il patron Al-Khelaïfi è parecchio profondo. I milioni per il portiere italiano non li “sentirà” proprio».

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