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PAOLO CARONI

Nodo Intermodale di Locarno-Muralto: agire ora per sicurezza, accessibilità e qualità Urbana

Paolo Caroni, deputato al Gran Consiglio ticinese ed ex-presidente della Commissione Intercomunale dei Trasporti del Locarnese
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Nodo Intermodale di Locarno-Muralto: agire ora per sicurezza, accessibilità e qualità Urbana
Paolo Caroni, deputato al Gran Consiglio ticinese ed ex-presidente della Commissione Intercomunale dei Trasporti del Locarnese

Chiunque abbia frequentato la stazione di Locarno negli ultimi anni sa bene quanto l’area sia caotica, insicura e poco funzionale. I problemi non sono teorici, non sono frutto di visioni tecnocratiche, ma si presentano ogni giorno a centinaia di utenti, turisti, pendolari e operatori del trasporto pubblico.

Manovre di autobus costrette in spazi angusti, retromarce pericolose, attraversamenti pedonali disordinati, flussi di persone che si muovono senza percorsi sicuri, barriere architettoniche ovunque. Questa è la fotografia reale della situazione attuale. Ed è una fotografia che non possiamo più ignorare.

Gli autisti delle FART (Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi) lo segnalano da tempo: le condizioni operative attorno alla stazione non sono solo scomode, ma pericolose. I margini di manovra sono talmente ridotti che basta un momento di distrazione per rischiare incidenti tra bus, auto, biciclette e pedoni. In una zona dove convivono ogni giorno studenti, anziani, lavoratori, turisti, questa è una responsabilità che non possiamo più permetterci di eludere.

Ancora più grave è l’inaccessibilità dei mezzi pubblici su gomma per le persone con disabilità. Senza marciapiedi adeguati, senza spazi protetti per la salita e la discesa, il trasporto pubblico diventa discriminante: non è accettabile che in pieno 2025 ci siano cittadini che non possono accedere autonomamente ad un servizio pubblico fondamentale.

Tutte queste criticità hanno una soluzione concreta e finanziata: il Nodo Intermodale di Locarno-Muralto. Un progetto che non solo migliorerà l’estetica e la funzionalità della stazione, ma soprattutto metterà in sicurezza l’intero comparto, creando percorsi separati tra mezzi e pedoni, spazi ordinati, pensiline protette e accessi senza barriere.

Il Nodo Intermodale è frutto di oltre dieci anni di pianificazione congiunta tra Comuni, Cantone, Commissione regionale dei trasporti e aziende di trasporto. Un progetto largamente condiviso, sicuramente perfettibile (eventualmente anche in seguito, si pensi all’eventuale sottopasso o sovrapasso pedonale), ma che se non approvato rinvierà di oltre un decennio (se non di più) qualsiasi tipo d’intervento.

È importante sottolineare che Locarno-Muralto è l’ultima stazione di un agglomerato ticinese a non essere ancora stata riqualificata. Dopo gli interventi a Chiasso, Mendrisio, Bellinzona e Lugano, e con i lavori in corso a Biasca, il Locarnese non può rimanere indietro. La modernizzazione di questa stazione è cruciale per integrare la regione nella rete del trasporto pubblico cantonale e per rafforzarne il ruolo di porta d’accesso per turisti e pendolari.

Inoltre, il tempo stringe: se i lavori non inizieranno entro il 31 dicembre 2025, perderemo un contributo federale di circa 5,4 milioni di franchi, pari al 40% del costo totale del progetto. Senza questi fondi, l’onere per il Cantone e i Comuni aumenterebbe significativamente, rendendo più difficile, se non impossibile, realizzare un intervento di questa portata nei prossimi anni.

Non possiamo permetterci che l’attuale situazione perduri ancora nel tempo. Il Locarnese ed i cittadini meritano una stazione al passo con i tempi. Ricordiamo cosa è accaduto con il voto sul collegamento autostradale V95: la bocciatura ha lasciato il Locarnese senza una soluzione viaria

adeguata, e ancora oggi stiamo aspettando una soluzione. Non ripetiamo lo stesso errore. Il Nodo Intermodale di Locarno-Muralto non è un lusso. È una necessità, una risposta concreta a problemi reali, un investimento in sicurezza, accessibilità e qualità della vita per tutta la regione. Il Locarnese – e il Ticino – non possono più aspettare. Votiamo SÌ il 15 giugno 2025!

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