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ZENO CASELLA

Manifestare il 20 gennaio significa difendere il potere d’acquisto

Zeno Casella, membro della direzione del Partito Comunista.
Zeno Casella
Fonte Zeno Casella
Manifestare il 20 gennaio significa difendere il potere d’acquisto
Zeno Casella, membro della direzione del Partito Comunista.
Il preventivo 2024 del Cantone, la cui discussione parlamentare continua a essere posticipata dalla maggioranza borghese, continua – a giusta ragione – a tenere banco nell’attualità. Non sono infatti solo i dipendenti pubblici a essere toccati...

Il preventivo 2024 del Cantone, la cui discussione parlamentare continua a essere posticipata dalla maggioranza borghese, continua – a giusta ragione – a tenere banco nell’attualità. Non sono infatti solo i dipendenti pubblici a essere toccati dalle misure d’austerità proposte dal Governo, bensì tutta la popolazione ticinese. Popolazione il cui potere d’acquisto è in questo momento sotto forte pressione: l’inflazione non accenna a diminuire (anzi), trainata dal rincaro dei generi alimentari e degli affitti; i prezzi dell’elettricità segnano anche quest’anno un’impennata, stimata al 20%; come ben noto, i premi di cassa malati saranno anch’essi oggetto di un forte aumento (nella misura del 10%). In questo contesto, lo Stato dovrebbe venire in soccorso delle fasce popolari, sostenendone i redditi per impedire un ulteriore scivolamento nella povertà di chi si trova già oggi costretto a tirare la cinghia per arrivare alla fine del mese.

La maggioranza di centro-destra alla guida di Governo e Parlamento sembra invece intenzionata a riprodurre le fallimentari ricette neo-liberiste degli ultimi decenni, composte da sgravi fiscali per i ceti più ricchi della popolazione e da misure d’austerità per le classi popolari. Evidente è lo squilibrio esistente tra la riforma tributaria approvata dal parlamento, che introduce alleggerimenti fiscali per i redditi che superano i 30'000 franchi al mese, e i tagli alla spesa sociale contenuti nel preventivo 2024. Il più ignobile e drastico di essi è costituito dal taglio dei sussidi di cassa malati, essenziali per moltissime famiglie ticinesi. Le conseguenze di tale misura sono evidenti sin d’ora: una famiglia con un figlio e un reddito disponibile di 100mila franchi perderebbe 2’000 franchi di sussidi all’anno; una persona sola un reddito disponibile di 35mila franchi perderebbe 600 franchi. Un’enormità, specialmente in un contesto segnato come detto da un forte aumento del costo della vita.

Di fronte a queste nuove e inaccettabili misure d’austerità, che colpiscono la base stessa del servizio pubblico e dello Stato sociale, la manifestazione prevista il 20 gennaio prossimo a Bellinzona assume una cruciale importanza. Scendere in piazza significa infatti difendere concretamente il potere d’acquisto della popolazione, opponendosi alla redistribuzione della ricchezza dal basso verso l’alto e rivendicando invece un intervento pubblico contro la povertà e in difesa del ceto medio. Partecipiamo quindi numerose/i a questa manifestazione e facciamo sentire forte e chiara la nostra voce: contro l’austerità, scendiamo in piazza in difesa del servizio pubblico e dello Stato sociale!

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