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MATTEO MUSCHIETTIMendrisiotto: la siccità fa paura

25.02.23 - 10:10
Matteo Muschietti, sentinella dell'ambiente
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Mendrisiotto: la siccità fa paura
Matteo Muschietti, sentinella dell'ambiente

MENDRISIO - Sono tre mesi che non arrivano precipitazioni qui nel Mendrisiotto. Dopo un'estate tremenda senza precipitazioni e con temperature costantemente al di sopra dei 30 gradi, la situazione dei nostri acquedotti è al limite.

Le falde freatiche sono costantemente in abbassamento, le poche sorgenti danno il 50% della loro capacità, e siamo in emergenza idrica. Unica speranza per il nostro distretto è l'acquedotto al lago, che però dovrebbe essere pronto solo nel 2025. Quindi ci aspetta una primavera difficile, ed una estate proibitiva. Unica speranza che le precipitazioni entrino abbondanti nel nostro territorio e dare respiro ad una terra arida che si sbriciola per il gran secco. Dobbiamo proprio essere coscienti che il cambiamento climatico è inarrestabile e veloce.

I giardini per il momento godono del risposo invernale (si fa per dire perché le temperature solo elevate per il periodo) ma le piante sono
sofferenti, perfino gli ulivi mostrano foglie giallastre, causa mancanza della pioggia. La prossima primavera se continua così, sarà problematico fare gli orti, perché sarà in vigore l'uso parsimonioso dell'acqua erogata dagli acquedotti comunali. Anche gli agricoltori sono attenti a questa situazione di piena siccità, per la vigna, per mettere a dimora le patate primaticce, per tutte le altre culture.

Cosa si può fare? Secondo il mio parere bisogna essere pronti a questa nuova situazione e affrontarla con determinazione. Sia le Autorità cantonali, che quelle comunali, devono dare la possibilità ai loro concittadini di poter attingere acqua, per l'agricoltura e per chi ha un orto in loco.

La falda freatica nel Mendrisiotto esiste ed è facilmente individuabile. I pozzi che saranno dismessi per l'avvento dell'acquedotto a lago, dovranno essere messi a disposizione degli agricoltori. Non di meno si possono scavare dei pozzi nuovi nella Campagna Adorna (ricordo che tra Genestrerio e Stabio passa un fiume sotterraneo con una portata d'acqua come il Reno a Basilea) e l'acqua ricavata metterla a disposizione dell'agricoltura. Altro punto da non sottovalutare la raccolta dell'acqua piovana (se viene a piovere) e dotare i nostri corsi d'acqua di invasi atti a raccogliere le piene dei fiumi.

Le opzioni a questa situazione ci sono, quindi iniziamo subito a studiare questi problemi atti a dare respiro ad un Mendrisiotto arso dalla sete. Chi ha tempo, però, non aspetti tempo.

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COMMENTI
 

Pic73 1 anno fa su tio
Tra poco sapremo quante piante sono sopravvissute all’estate scorso e temo molte non ce l’abbiano fatta, tanto lavoro per le aziende forestali e i giardinieri in arrivo…unica consolazione tanta legna e pellets a buon mercato ma se va avanti così avremo presto un paesaggio arido come in spagna e sud Italia…mai visto in 50 anni una cosa del genere e fa davvero paura
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