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L'OSPITEGordola: Centro scolastico al Burio e cultura

11.02.21 - 12:00
Armando Zuellig, ex Sindaco
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Gordola: Centro scolastico al Burio e cultura
Armando Zuellig, ex Sindaco

In vista della votazione sui referendum proposti da Lega/UDC e PS-Indipendenti riguardanti il risanamento del centro scolastico comunale al Burio, oltre a una questione prettamente politica di diversa visione, vi è un aspetto che è da ritenersi importante se non addirittura fondamentale; è quello della cultura volta al rispetto del costruito e alla tutela ambientale. Ovviamente questi aspetti, che coinvolgono direttamente la comunità, andrebbero percepiti e onorati da tutti, in principio e in particolare da coloro che sono chiamati a decidere e gestire i beni della collettività. 

Purtroppo sinora nessuno, nemmeno la STAN (Società Ticinese per l’Arte e la Natura) che generalmente dà ampio scalpore a proposte per demolizioni di opere molto meno importanti del Burio, si è mai interessato del valore storico, architettonico, sociale e, non da ultimo, affettivo del complesso del centro scolastico di Gordola. Infatti per il suo intrigante profilo architettonico e relativo inserimento nel contesto del paesaggio, troviamo molteplici servizi su riviste e sui libri di architettura sia del Ticino che della Svizzera.

Incontestabilmente la nostra scuola di fatto è inserita nel fausto periodo dei grandi nomi dell’architettura che hanno realizzato pregevoli scuole d’avanguardia su tutto il territorio cantonale ... e ora qualcuno pensa bene di demolirle … per favore non bruciamo la nostra storia, facciamola continuare a vivere!

Non meno importante è anche il lato sociale e di aggregazione; sono convinto che le scuole al Burio abbiano tanto da offrire, sia ovviamente come luogo primario di insegnamento, ma pure per i qualificati, funzionali e ampi spazi logistici interni e esterni in cui si può facilmente socializzare nei modi più disparati … troveremo ancora questa grande opportunità in una ipotetica nuova scuola che verosimilmente, per risparmiare, sarà pensata all’osso con programmi di spazi interni minimi e aree esterne ridotte ? … Sono convinto che perderemmo un grande valore …

Anche il lato affettivo ha la sua importanza; provate a chiedere a coloro che la scuola l’hanno frequentata e vissuta, magari perfino quando vi era insediata la scuola media, o anche solo alle persone che da oltre quarant’anni ammirano direttamente o indirettamente il complesso scolastico!

Sono pienamente convinto che è sempre più importante avere un grande rispetto collettivo per le opere che hanno segnato e segnano ancora oggi il nostro territorio.

Da ultimo una profonda riflessione sull’abbattimento dell’intero comparto è d’obbligo per tutti.

Siamo già confrontati con una situazione ambientale che non ci dà tregua e che, più i giorni passano, più diventa critica, e ora qualcuno pensa e propone di radere al suolo e demolire tutto, bene …

Credo che coloro che sostengono questa tesi non siano per nulla in chiaro cosa comporti una tale operazione dal profilo ambientale. Migliaia di metri cubi di materiale vario, dal calcestruzzo (che non si può ridurre a farina), al ferro d’armatura e acciaio (che non si può macinare), alle plastiche, alle carte bitumate, agli isolanti (materiali che contengono idrocarburi!) per finire poi con l’amianto.

Bella scelta di prodotti si può ben dire; fintanto che stanno al “loro posto” e non si toccano sono innocui, ma appena si rimuovono … il disastro è in agguato e pronto ad essere compiuto.

Se per chiudere il cerchio aggiungiamo pure l’inquinamento fonico e quello delle esalazioni, prodotto per almeno un anno di lavori con potenti mezzi di demolizione e di trasporto su gomma a grandissimo impatto a livello di rumore e di polveri fini su una vasta zona che interessa le aree residenziali (finestre chiuse ermeticamente nella bella stagione!), il quadro della situazione è veramente allarmante e desolante. Ma dove stanno e come la pensano gli ambientalisti e gli ecologisti gordolesi? Si interessano solo alla salvaguardia di altri lidi e chiudono gli occhi in casa propria? 

Se non vogliamo che tutto questo accada e vorremmo che le generazioni future ci ricordano come persone con una visione lungimirante e culturalmente legata al proprio territorio, vi invito a sostenere la decisione del Consiglio Comunale votando SI.

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