Un "Brivido", prima di Chicago

Il nuovo singolo di Michel Steyaert anticipa il soggiorno musical-linguistico nella metropoli Usa. Lo scopo? Migliorarsi. «Sono contento di avere costanza»
Il nuovo singolo di Michel Steyaert anticipa il soggiorno musical-linguistico nella metropoli Usa. Lo scopo? Migliorarsi. «Sono contento di avere costanza»
LUGANO - Nel corso del 2025 Michel Steyaert ha sfornato una serie di brani che offrono una testimonianza tangibile del suo percorso artistico. L'ultimo è "Brivido", un singolo che si va ad aggiungere a quanto il pubblico ticinese ha già ascoltato con l'EP "Cadere", che aveva visto la luce in primavera. Una ballata pop essenziale nella struttura ma coinvolgente, che gioca sulle emozioni.
L'anno è quasi finito: che bilancio ne puoi stilare?
«Penso di essere cresciuto, musicalmente. L'EP è arrivato a tante persone e anche la canzone omonima, così melodica. Con "Brivido" credo di aver riconfermato questa striscia positiva: sta facendo dei buoni ascolti, alle persone piace. Vuol dire che sto costruendo qualcosa di solido per la mia carriera musicale. Sono contento».
I numeri delle visualizzazioni sono decisamente dalla tua parte.
«Quando esce una canzone, sono fissato nel monitorare come sta andando: non solo le visualizzazioni, ma anche per quanto tempo viene ascoltata e così via. Da quando ho iniziato a fare musica ho superato il mezzo milione di views, complessivamente».
Come sono i feedback che ricevi per "Brivido"?
«Sono più che positivi. Ho ricevuto tanti messaggi in cui mi viene detto che questa è la migliore canzone che abbia mai fatto. In realtà non me l'aspettavo, data la semplicità di questo brano basato su voce e pianoforte. Mi fa tornare in mente il mio debutto assoluto, cinque anni fa: io al pianoforte e voce, affiancato da Lupo Lupazzi alla chitarra. Entrambe sono canzoni molto semplici, intime. Sono contento che il messaggio di "Brivido" sia arrivato a così tante persone».
La canzone racconta qualcosa che può capitare a tanti: c'è una componente autobiografica?
«Era indirizzata a una persona, ma erano solo 30 secondi: la prima strofa e il ritornello. Quando mi sono reso conto del suo potenziale l'ho completata e, quando c'è stata la possibilità di tentare la strada di Sanremo Giovani, l'ho presentata. Purtroppo non sono tra i 24 scelti da Carlo Conti, ma una volta saputo l'esito ho avuto il via libera per pubblicarla».
Come vedi il prosieguo del tuo percorso musicale?
«Sto lavorando al nuovo EP, che uscirà nel 2026, probabilmente dopo l'estate. Nei prossimi mesi pubblicherò ancora una canzone nello stile di "Brivido", visto il riscontro. E ho pianificato il soggiorno di un anno che farò a Chicago, a studiare sia inglese che musica. Spero che laggiù possa nascere qualcosa di nuovo, a livello artistico».
Quali speranze hai nel futuro?
«Sento non solo di essere cresciuto, come ti dicevo, ma di poter ancora imparare tanto. Sono contento di avere costanza, che spesso è la cosa più difficile da conservare nel tempo».





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