Il peso delle sanzioni, l'Ue «impazzita», l'Ucraina che «non vuole la pace»

Dal Cremlino sostengono che l'ultimo pacchetto di misure non avrà effetti. Bessent sicuro: «Spingeranno Putin al tavolo delle trattative»
MOSCA/WASHINGTON - In settimana, Trump ha annullato l'incontro con Putin a Budapest, preannunciato dopo la loro telefonata, e ha aggiunto delle sanziono economiche alla Russia.
Esse si faranno sentire sull'economia russa «immediatamente»: lo ha sostenuto il segretario al Tesoro americano Scott Bessent in un'intervista a CBS, rispondendo a chi gli chiedeva di commentare le dichiarazioni dell'inviato del presidente russo Vladimir Putin, Dmitriev Kirill, che, facendo eco al leader del Cremlino ha spiegato che le sanzioni ai colossi petroliferi Lukoil e Rosneft non avranno alcun effetto.
Kirill è un «propagandista. Cosa altro può dire? Che (le sanzioni) saranno terribili e che spingeranno Putin a sedersi al tavolo?. La nostra è una campagna di massima pressione che funzionerà», ha osservato Bessent.
Se Trump sostiene che i due presidenti coinvolti vogliono la pace, dal Cremlino ribattono che Kiev non sembra intenzionata ad andare nella direzione della fine del conflitto. Il presidente americano «capisce che non ci sono motivi per pensare che si possano fare progressi nel processo di risoluzione della pace in tempi brevi», ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov citato dalla Tass.
«Gli ucraini non vogliono alcun processo di pace. La loro riluttanza è provocata dagli europei, dall'Unione europea. Vediamo che l'Unione europea è letteralmente impazzita. Ecco perché abbiamo una pausa», ha dichiarato Peskov.




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