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BIRTH, IO SONO SEAN

In programmazione al Lux a Massagno, Multisala Teatro Mignon & Ciak a Mendrisio

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In programmazione al Lux a Massagno, Multisala Teatro Mignon & Ciak a Mendrisio
LUGANO - È arrivato nelle sale cinematografiche della Svizzera italiana l'atteso film di Jonathan Glazer che vede Nicole Kidman nuovamente alle prese con una storia legata al paranormale.Dieci anni dopo la morte improvvisa di suo marito Sea...

LUGANO - È arrivato nelle sale cinematografiche della Svizzera italiana l'atteso film di Jonathan Glazer che vede Nicole Kidman nuovamente alle prese con una storia legata al paranormale.
Dieci anni dopo la morte improvvisa di suo marito Sean, Anna acconsente a sposare Joseph. Alla festa di fidanzamento sono invitati Clifford, che era il migliore amico di Sean, e sua moglie Clara. Quando arrivano, però, Clara decide che il loro regalo non è ben incartato. Perciò fa salire Clifford da solo, mentre lei si dirige verso Central Park, ignara che un ragazzino la sta seguendo. Pochi giorni dopo, al compleanno della madre di Anna, lo stesso ragazzo si presenta e chiede di parlare da solo con Anna. Lei lo accontenta e lui le dice di essere il suo defunto marito Sean, e la esorta a non sposare Joseph.


La parola alla protagonista

Nicole Kidman: "Io non mi sento una grande star di Hollywood, prima di tutto sono un’attrice, ma vivo una situazione privilegiata perché posso scegliere. La fama non è duratura ma in questa fase della mia carriera posso scegliere. Comunque, anche per questo film abbiamo fatto un provino, cioè… non un vero e proprio provino ma un incontro. A volte si è molto fortunati perché si riesce a fare le cose giuste al momento giusto come è accaduto a me. Molto sta ad avere un regista che riesce a catturarti e da questo dipende il successo di un film. John ha un talento eccezionale nel riuscire a tirare fuori le cose dagli attori ed è capace di fare cose molto diverse".

Nicole Kidman: "Ho letto la sceneggiatura e immediatamente sono stata colpita da questa storia, non è che sono particolarmente colpita dal sovrannaturale. Conoscevo il lavoro di John Blazer e mi sono detta: “Spero proprio di poter interpretare questo personaggio” che mi sembrava di capire. Quando ho parlato con John è scattato qualcosa subito nei primi 5 minuti, ci siamo trovati bene e abbiamo deciso di lavorare insieme. E’stata una grande esperienza".

Nicole Kidman: "Vorrei tanto poter dire che mi piacciono le donne ma non ce la faccio. Certo, mi piacciono come amiche, ma fisicamente non mi dicono nulla. A me piacciono gli uomini, il modo in cui pensano, in cui si muovono, il modo in cui sono fatti. Sono innamorata del fisico maschile, semplicemente ossessionata”.

La parola alla critica

Los Angeles Time
: "E’ stato grandioso. Mi è piaciuto. E’ stato divertente. E’ stato diretto con un ritmo cosi’ elegante e sofisticato…..è cosi’ maturo. Il modo in cui lei (Nicole) ha spiegato il tutto è stato condotto in maniera lenta e logica. E’ stato diretto magnificamente e girato in maniera grandiosa. La scena della vasca da bagno è un po’ pericolosa, a me è piaciuta, ma capirei se qualcuno ne restasse confuso. E’ un film molto europeo"
 
La Stampa: "Il film è brutto e sciocco, mal pensato e mal scritto, anche imbroglione: reincarnazione e metafisica c'entrano nulla (...) Uniche cose blandamente interessanti: la signora e il ragazzino di dieci anni che nudi fanno insieme il bagno in vasca, che si baciano sulle labbra, che si abbandonano all'amore; e la realizzazione nel legame di quella figura di moglie-madre che per tante donne rappresenta una gran tentazione".
 
La Repubblica: "(...) Per essere un film noioso - e lo è - Birth sortisce un effetto bizzarro: sembra corto, perché finisce senza che sia mai cominciato. Smarrito nella vaghezza della storia, ciascuno fa quel che può: Nicole Kidman si aggrappa nel suo premiato ruolo in "The others"; Lauren Bacall spande perle di cinismo; gli altri navigano a vista. La regia di Jonathan Glazer ce la mette tutta per mostrare che siamo in zona cinema drammatico d´autore".
 
Il corriere della Sera: "(...) Il copione, scritto dal regista in collaborazione con Jean-Claude Carrière, non pretende di far passare per autentico un evento incredibile, del quale finisce anzi per dare una spiegazione. (...) Ciò che conta, però, è la suggestione delle immagini di una New York cupa e decolorata, opera dello straordinario operatore Harry Savides, e la complessa originalità del groviglio psicologico. E Nicole Kidman meriterebbe un ulteriore premio da aggiungere alla sua collezione per il coraggio che la guida in una successione di sfide da Kubrick a von Trier".
 
Panorama: "(...) Deludente (...). I lunghissimi primi piani della faccia di Nicole, estremamente espressiva, la presenza di Lauren Bacall, Peter Stormare, Danny Huston, l'elegante ambientazione, non rendono più interessante il film che a volte induce al sorriso".
 
L'Unità: "(...) ci voleva un altro copione e un altro regista. Jonathan Glazer, anche sceneggiattore, proprio non ce la fa: architetta una storia di "possibile reincarnazione" che avrebbe bisogno di ambiguità e mistero, ma la risolve con una spiegazione razionale che sa tanto di fregatura rifilata allo spettatore fiducioso".
 
Il Manifesto
: "(...) Domina Nicole Kidman, ormai macchina celibe del cinema. Se intorno a lei - corpo stilizzato, capelli da monello - ci fosse il vuoto assoluto, il film sarebbe sempre film. (...) La storia è al limite della comicità involontaria (...)"
 

 

 

 

 

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