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«Tra cene e aperitivi svuoterò il borsellino...»

Amedeo Mapelli, vice-presidente del FC Chiasso, racconta la rinascita rossoblù. Con tanti gustosi retroscena.
«Tra cene e aperitivi svuoterò il borsellino...»
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«Tra cene e aperitivi svuoterò il borsellino...»
Amedeo Mapelli, vice-presidente del FC Chiasso, racconta la rinascita rossoblù. Con tanti gustosi retroscena.

CHIASSO - A Chiasso scorre ancora nelle vene l’enorme gioia per aver strappato la promozione in Seconda Lega. Dopo aver tremato in uno spareggio al cardiopalma contro i Carassesi, negli uffici di Via I Agosto si sta già pianificando la prossima stagione. L'obiettivo sarà quello di fare un altro passo per riportare ancora più in alto uno dei club più gloriosi del calcio ticinese.

Una promozione, quella ottenuta due settimane fa, che costerà qualche franchetto al vice-presidente del Chiasso Amedeo Mapelli: «Fra amici ci eravamo messi d’accordo su cosa avrei dovuto fare in caso di promozione e cosa invece avrei dovuto fare in caso di mancata promozione. Partiamo col dire che è andata benissimo, visto che siamo riusciti a salire. Da parte mia dovrò elargire qualche aperitivo e qualche cena agli amici, per cui il mio borsellino sarà un po’ meno contento… (ride) Ma qualche bollicina l’ho già offerta…».

Proiettando lo sguardo al campionato 2025/26, che Chiasso dobbiamo aspettarci? «Sappiamo che la Seconda Lega è un campionato difficile, ci sono tante squadre attrezzate. Per noi sarà l’anno del 120esimo compleanno del FC Chiasso e per questo vorremmo che sia un anno di festa. L’obiettivo sarà quello di rimanere nelle parti alte della classifica. La conferma di Meroni? Non avevamo dubbi, ma - come spesso capita a fine stagione - c’è stato un confronto sereno. Non c’è molto da dire: in due anni ha ottenuto due promozioni, quest’anno addirittura con il miglior attacco e la miglior difesa e subendo solo due sconfitte».

Tante volte - a questi livelli - i tifosi vogliono vedere i giovani momò (o ticinesi) in campo, senza per esempio che si attinga dal mercato della vicina Italia. «Nel Mendrisiotto solo fra Seconda e Terza Lega ci sono undici squadre, ciò significa circa 200 giocatori. Diciamo che 200 giocatori locali li puoi anche trovare. Fra queste undici squadre, però, la maggior parte punta a fare un campionato di qualità e quindi anche a disporre di elementi che possano fare la differenza. È inevitabile dunque andare ad attingere dal mercato italiano, pur avendo sempre un occhio di riguardo sui propri giovani prima di andare a reperire giocatori oltre confine». 

L'intervista integrale nel video allegato all'articolo

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COMMENTI
 

Lupo Alberto 2 sett fa su tio
E quali sono i motivi per cui i giocatori italiani vengono da noi a giocare in seconda e terza lega? Per la grande visibilità dei campionati e fare il grande salto nel calcio che conta? Non è che si potrebbe una volta togliere quel velo di ipocrisia sui pagamenti nel calcio amatoriale? O diciamo che si può pagare, così avremmo magari delle contabilità chiare, o si vada a frugare nei conti delle società sportive e si sanzioni chi sgarra. …e non venite a raccontarmi che sono dei rimborsi spese.

Castore 2 sett fa su tio
Risposta a Lupo Alberto
Il calcio minore per mio conto deve essere amatoriale, lo sanno anche i paracarri che dalla terza in su prendono i soldini e nessuno dichiara nulla. E vogliamo parlare anche degli arbitri??? quanto incassano in una stagione tra partite e tornei e amichevoli??

F/A-19 2 sett fa su tio
Risposta a Castore
Cioè, stai dicendo che nel calcio minore gira tanto nero? Poi ci si scandalizza del HCL ……, tutti questi filoni che la sanno lunga, esperti di sport e moralizzatori del blog mica lo tirano fuori questo argomento.
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