Fermata Giornico, la chiede un atto parlamentare

In un'interrogazione tre deputati leventinesi chiedono al Governo una valutazione e uno studio di fattibilità
BELLINZONA - Tre deputati leventinesi*, con primo firmatario Alessandro Corti, hanno depositato un’interrogazione al Consiglio di Stato per chiedere una valutazione aggiornata sulla possibile riapertura di una fermata ferroviaria a Giornico, lungo la storica via del Gottardo. Al centro dell’atto vi è il forte valore storico, culturale e identitario del nucleo, considerato uno dei più significativi della Leventina e del Cantone.
Giornico concentra infatti un patrimonio unico: dalla chiesa romanica di San Nicolao ai resti del castello medievale, dai musei alle numerose chiese affrescate, fino ai luoghi legati alla Battaglia dei Sassi Grossi del 1478. Un insieme che, secondo i deputati, potrebbe essere valorizzato come vero e proprio “museo a cielo aperto”, capace di attrarre turismo culturale, scolastico ed esperienziale, in linea con le politiche regionali di sviluppo delle aree periferiche.
L’interrogazione sottolinea come l’accessibilità tramite trasporto pubblico sia una condizione essenziale per trasformare il patrimonio in valore economico e sociale. Richiamando anche lo studio Metron sugli effetti di AlpTransit, i firmatari evidenziano il ruolo strategico della ferrovia nel rafforzare la competitività dei territori e nel sostenere iniziative turistiche sostenibili e destagionalizzate.
Al Governo si chiede se esistano studi o contatti con le FFS o la SOB, quali criteri tecnici ed economici vengano applicati nella valutazione di una fermata e se lo scenario di Giornico possa rientrare nella pianificazione futura della mobilità cantonale. I deputati propongono inoltre di avviare uno studio di fattibilità e di integrare mobilità, cultura e turismo in un approccio coordinato, capace di generare benefici duraturi per tutta la Leventina.
*Alessandro Corti, Diana Tenconi, Michele Guerra.



