Cerca e trova immobili
CANTONE

«Parlerò della famiglia Pokerce ai miei colleghi di Governo»

È l'impegno assunto da Marina Carobbio durante il Comitato cantonale del PS. Tra gli altri temi trattati le adozioni e il ruolo dello stato
TiPress
Fonte Partito Socialista
«Parlerò della famiglia Pokerce ai miei colleghi di Governo»
È l'impegno assunto da Marina Carobbio durante il Comitato cantonale del PS. Tra gli altri temi trattati le adozioni e il ruolo dello stato

BELLINZONA - Marina Carobbio si farà portavoce presso il Consiglio di Stato della vicenda della famiglia curda Pokerce, che rischia l'espulsione, per provare a permetterle di rimanere in Svizzera. È uno dei temi discussi nel Comitato cantonale del PS: gli altri sono stati la proposta di divieto alle adozioni nazionali del Consiglio Federale e l'iniziativa UDC sui dipendenti statali.

Le adozioni - Ospite della serata è stata Tristana Martinetti del "Gruppo adozione famiglie Svizzera" (Gafs), che nel suo discorso ha evidenziato come le famiglie adottive possano contribuire con la loro esperienza diretta al dibattito sul tema. Ha ribadito come l'adozione internazionale rappresenti per molti bambini l'ultima possibilità di avere un futuro. Per esprimere dissenso alla proposta del Governo in merito, il Comitato Cantonale ha approvato una lettera aperta indirizzata ai rappresentanti socialisti a Berna.

«Lo Stato non ruba» - Si è parlato anche, partendo dall'iniziativa UDC per ridurre i dipendenti pubblici, del ruolo dello Stato nella società. Negli interventi di Pietro Snider e Niccolò Mazzi-Damotti è stato sottolineato come «lo Stato non sia un'entità astratta che ruba dalle tasche dei cittadini», ma vada percepito e visto come «un ente composto da cittadini che aiutano altri cittadini occupandosi professionalmente di questioni di vario tipo, nel loro interesse».

La storia dei Pokerce - Infine, Laura Riget ha riportato il caso della famiglia curda di Riazzino cui è stato imposto di lasciare la Svizzera e che ha inoltrato ricorso, tramite l'avvocatessa Immacolata Iglio Rezzonico, alla Corte Europea per i Diritti dell'Uomo. I Pokerce, genitori e tre figli, hanno lasciato la Turchia perché il padre è un attivista per i diritti del popolo curdo e rischiava il carcere. I due figli maggiori frequentano rispettivamente la Csia e un apprendistato come elettricista e ora, a causa del rifiuto della domanda di asilo, dovranno interrompere le loro formazioni. Gli amici hanno lanciato una petizione per permettere loro di continuare a studiare. La Consigliera di Stato socialista ha intenzione di portare il caso ai suoi colleghi di Governo.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
Naviga su tio.ch senza pubblicità Prova TioABO per 7 giorni.
NOTIZIE PIÙ LETTE