Lorenzo Quadri ha presentato una mozione affinché vengano previste delle eccezioni all'estradizione di un cittadino svizzero
BERNA - Si torna a parlare di Alvaro Lojacono Baragiola, l’ex brigatista svizzero responsabile di due omicidi e coinvolto nell’uccisione di Aldo Moro. Lorenzo Quadri vorrebbe infatti che Lojacono Baragiola venga consegnato alla giustizia italiana, così come la Bolivia ha recentemente fatto con Cesare Battisti.
Il consigliere nazionale della Lega dei Ticinesi ritiene - come già sostenuto a fine gennaio - che «la legge si possa cambiare», anche quella che «non prevede l’estradizione di cittadini svizzeri». Come già aveva anticipato, quindi, Quadri propone ora al Consiglio federale una modifica della Legge federale sull’assistenza internazionale in materia penale, affinché l’estradizione sia resa possibile in caso di condanne per reati di terrorismo.
A Berna si sono già espressi - La posizione dell'Ufficio federale di giustizia è stata palesata in modo chiaro sul caso Baragiola Lojacono e si basa sulla norma della costituzione elvetica che impedisce alla Confederazione di consegnare propri cittadini a giustizie straniere. In quanto cittadino svizzero (senza doppio passaporto), l’ex brigatista non potrà venire estradato in Italia senza il suo consenso. E non potrà nemmeno scontare l'ergastolo inflittogli in contumacia per il caso Moro - come lui stesso aveva dichiarato di essere disposto a fare nell'intervista esclusiva concessa a tio.ch/20 minuti - nel nostro Paese. Anche la strada della carcerazione in Svizzera per una pena inflitta all'estero non è percorribile in quanto il procedimento penale per il delitto Moro nel nostro Paese venne a suo tempo archiviato per mancanza di prove.
«Doppia vergogna» - Ma per Lorenzo Quadri «permettere a terroristi pluriassassini di sfuggire alle condanne nuoce alla buona reputazione della Svizzera». E «la vergogna elvetica» nel caso di Lojacono Baragiola sarebbe addirittura «doppia», in quanto l’ex brigatista lavora quale collaboratore amministrativo dell’Università di Friburgo.
Cosa dice la legge - La legge sull'acquisto e la perdita della cittadinanza svizzera all'articolo 48 prevede che la cittadinanza svizzera possa essere revocata a una persona, se la sua condotta è di grave pregiudizio agli interessi o alla buona reputazione della Svizzera, qualora possegga anche un'altra cittadinanza. L’articolo 7 cpv. 1 della Legge federale sull’assistenza internazionale in materia penale recita: “Salvo che vi acconsenta per scritto, nessuno Svizzero può essere estradato o consegnato a uno Stato estero a scopo di perseguimento o esecuzione penali (…)”.
Cosa vorrebbe Quadri - La mozione presentata dal consigliere nazionale leghista chiede l’introduzione di un secondo capoverso che preveda l’eccezione (e quindi l'estradizione) per i cittadini svizzeri che si sono macchiati all’estero di reati di terrorismo.
«Ci servirà anche in futuro» - In sua difesa Quadri precisa che non si tratterebbe di una modifica della legge cucita sul caso di Lojacono Baragiola (Lex Lojacono Baragiola), in quanto «in futuro la Svizzera dovrà attendersi di venire confrontata con casi di cittadini elvetici naturalizzati … colpevoli all’estero di reati legati al terrorismo islamico».