Chi è che spara vicino alle cave? «Scoppi che spaventano, e molto»

Da giorni ogni sera misteriose deflagrazioni da Iragna rimbombano per chilometri, fra il fastidio e la preoccupazione: «Si sentono forte, anche in casa». La Polizia fa chiarezza.
RIVIERA/BIASCA - Due, tre, anche quattro scoppi forti che rimbombano fra le mura di granito della cava e vengono percepite nettamente a chilometri di distanza: «Anche in casa», ci segnala un lettore di tio.ch.
Non è chiaro cosa succeda, calato il sole, nei pressi delle cave di Iragna; ma le speculazioni fra la popolazione si sprecano.
L'unica sicurezza è il rumore, che si ripresenta puntuale ogni sera e - complice il gioco acustico delle pendici montuose - viene percepito con fastidio anche sulla lunga distanza: «Gli spari si sentono ogni giorno dalle 17 alle 18:30 e anche dopo le 19», ci racconta un abitante di Biasca, «siamo a più di un chilometro in linea d'aria, ma si sentono come se fossero qui: spaventano, e molto.».
Nell'ultimo mese «sono stati uditi più di 60 colpi esplosi», anche durante i giorni festivi: «La situazione inizia a diventare pesante». Anche perché non è la prima volta: «Era successo anche l'anno scorso per un certo periodo. La nostra pazienza è davvero al limite.».
Interpellata da tio.ch, la Polizia Cantonale fa chiarezza: «A seguito delle verifiche svolte, si evidenzia che i botti provengono dal territorio di Iragna, in particolare dalla zona denominata Piretta. La loro origine è riconducibile a un allevatore di capre, che gestisce alcune stalle nelle immediate vicinanze».
«In genere, tra le 17 e le 18, esplode alcuni petardi. Si tratta di dispositivi che non soggiacciono alla Legge federale sulle armi e che vengono comunemente utilizzati in contesti rurali per allontanare animali, in particolare il lupo, che potrebbero nuocere al gregge», aggiungono.
Ma, quindi, è tutto legale? «Per quanto riguarda l’aspetto dei rumori molesti, alla luce dei locali regolamenti comunali non vi sono elementi per sostanziare un intervento di polizia, neppure con il supporto dei guardiacaccia, visto anche il fatto che l’area in questione non ricade in zone di protezione o bandite di caccia».



