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«Volevo solo arrivare viva»

L'autista Uber sfreccia in autostrada fino a 150 km/h mentre, con lo smartphone in mano, invia emoji e messaggi. Segnalato dal passeggero, il conducente è stato sospeso dalla piattaforma.
«Volevo solo arrivare viva»
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Fonte 20Min
«Volevo solo arrivare viva»
L'autista Uber sfreccia in autostrada fino a 150 km/h mentre, con lo smartphone in mano, invia emoji e messaggi. Segnalato dal passeggero, il conducente è stato sospeso dalla piattaforma.

ZURIGO - Viaggio da incubo per la passeggera di un'auto condotta da un autista Uber, che guida ad alta velocità e con gli occhi fissi sullo smartphone. A raccontarlo è una donna che, salita in auto a Zurigo e terrorizzata da quanto vissuto, decide di filmare tutto.

«L'autista - spiega la malcapitata, salita in macchina a Zurigo - ha tenuto il telefono in mano per tutto il tragitto con gli AirPods nelle orecchie». Ma non solo, «ha anche guardato TikTok, ha telefonato e ha scritto messaggi». Il tutto mentre il tachimetro segnava velocità superiori a 130 e fino a 150 chilometri orari.

«L'autista è stato molto scortese fin dall'inizio», precisa la passeggera, e al posto di guardare la strada, invia emoji e messaggi dal suo WhatsApp, tanto da mancare persino l'uscita autostradale. «Da quel momento, ha spinto a tavoletta - precisa la donna -, guidando costantemente oltre i 130 chilometri orari. Ero terrorizzata».

Non sentendosi abbastanza sicura per affrontare il conducente e chiedere una condotta di guida più consona («non volevo che si arrabbiasse, oppure che si girasse verso di me. Volevo solo arrivare viva»), la passeggera decide allora di avvisare un collega della sua situazione, comunicando la sua posizione.

Così, dalla preoccupazione si passa al panico: «Consideravo la probabilità di un incidente grave e volevo che qualcuno sapesse dove mi trovavo». Uno stress emotivo amplificato da quanto avvenuto quasi due anni fa, quando la donna è rimasta vittima di un tamponamento. Da allora, «se un guidatore si comporta in modo così sconsiderato, mi viene un brivido di paura».

Terminata la corsa, la cliente decide di non lasciar cadere la cosa, segnalando quanto avvenuto a Uber. Peccato però che le viene risposto che, da lì in poi, avrebbe avuto «una probabilità ridotta di essere di nuovo in auto con lui». Trovando la replica del fornitore del servizio insoddisfacente («un autista così non dovrebbe più stare al volante, punto e basta»), decide quindi di rivolgersi alla stampa.

Alle richieste di chiarimento della redazione, un portavoce di Uber ha dichiarato che l'autista in questione era stato individuato dopo «ricerche approfondite». Al guidatore è così stato «vietato l'uso della piattaforma Uber». Il portavoce ha aggiunto che «gli autisti che operano sulla nostra piattaforma devono rispettare il codice della strada. Questo include il rispetto dei limiti di velocità e la massima attenzione alla strada».

A questo proposito, l'app Uber offre numerose funzionalità di sicurezza integrate. «Incoraggiamo i passeggeri a segnalare incidenti e reclami direttamente ai team Uber dedicati tramite l'app, fornendo quanti più dettagli possibili, in modo da poter indagare»; e ancora: «prendiamo ogni segnalazione molto seriamente e adottiamo misure appropriate, fino alla sospensione dell'autista».

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