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«Infortunio Gut? Triade maledetta...»

Ferdinando Battistella, chirurgo ortopedico e traumatologo: «Tutto dipenderà dalla voglia che ha di tornare a gareggiare...»
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«Infortunio Gut? Triade maledetta...»
Ferdinando Battistella, chirurgo ortopedico e traumatologo: «Tutto dipenderà dalla voglia che ha di tornare a gareggiare...»
«Brignone? Per le Olimpiadi è praticamente impossibile».
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LUGANO - Un grave infortunio le ha tolto la possibilità di disputare le Olimpiadi praticamente "casalinghe" di Milano-Cortina. Un sogno sfumato per Lara Gut-Behrami, che nei giorni scorsi si è sottoposta a un'operazione al ginocchio sinistro, in attesa di scoprire se tornerà a sciare o se opterà per la "pensione".

Rottura del legamento crociato, del collaterale mediale e del menisco del ginocchio sinistro: che cosa significa dal punto di vista medico? Lo abbiamo chiesto al Dottor Ferdinando Battistella, chirurgo ortopedico e traumatologo con alle spalle una lunga carriera internazionale in traumatologia dello sport, anche in Ticino nel mondo calcistico (nel 2015 aveva operato Mattia Bottani).

«È la cosiddetta triade maledetta… e di peggio c’è chi si spacca anche il piatto tibiale, come successo a Federica Brignone. Quello occorso alla ticinese non è un infortunio che necessariamente interrompe una carriera. Urge comunque ricordare che uno sportivo non è formato soltanto dalla parte anatomica coinvolta nell’infortunio. Anche la componente psicologica ha il suo peso e agisce in modo preponderante. In questo caso, sulla voglia che avrà Lara di tornare a gareggiare ad alto livello. Tale aspetto va anche a influire sul processo di guarigione».

Il gioco vale la candela in questo caso?
«L'età non è più giovanissima, ha già vinto tutto e non deve dimostrare più niente a nessuno. Gli stimoli per un ritorno chiaramente diminuiscono rispetto a quelli di un giovane che vuole dimostrare ancora qualcosa. La motivazione ovviamente può cambiare le coordinate di un processo di guarigione. Se oggi non sa ancora se tornerà, come mi è parso di capire, è già partita male…».

Un chirurgo in che modo interviene sul ginocchio? Si può tornare al 100% come prima?
«In questo caso non esiste un medico fenomeno e/o una tecnica chirurgica miracolosa. Si utilizzano delle tecniche standardizzate per la ricostruzione del crociato anteriore, quelle sviluppate fino a oggi. Ci sono soltanto dei piccoli accorgimenti possibili, ma il modo in cui si interviene in questo caso è quasi lo stesso per qualsiasi chirurgo esperto nel ginocchio. Purtroppo, dopo un infortunio di questa portata, non si torna al 100% come prima perché si va a perdere parte della propriocettività del ginocchio. Il legamento crociato trasmette degli impulsi fondamentali soprattutto in uno sport come lo sci. In questo caso viene utilizzata una parte di tendine rotuleo al posto di un legamento, ridando la stabilità biomeccanica di cui ha bisogno il ginocchio, ma, al contrario, non si riesce più a dare la completa propriocettività, che è quella che regola la reattività a uno stimolo. Lo sportivo coinvolto deve adattarsi al nuovo ginocchio e al tempo stesso adattare la propria tecnica».

FreshfocusUn grave infortunio le ha tolto la possibilità di disputare le Olimpiadi praticamente "casalinghe" di Milano-Cortina

Se lei fosse Lara Gut-Behrami cosa farebbe?
«Mi direi: "ho già vinto tutto quello che c'era da vincere, non ho più niente da dimostrare sulle piste e ho 34 anni...". Penso che mi dedicherei ad altro, mi metterei a disposizione della Federazione per aiutare i giovani e lo sviluppo sostenibile dello sci. Lo sport va spesso di pari passo con il mondo della medicina: studi e impari, poi eserciti e alla fine insegni. Penso che come atleta abbia dato quello che doveva, regalando al suo pubblico grandissime emozioni. Con quanto detto non voglio però assolutamente mancare di rispetto a Lara, sto soltanto rispondendo alla domanda...».

Quanto è più grave l'infortunio occorso a Federica Brignone?
«Molto, ma molto più grave. Non c'è paragone, in una frattura del piatto tibiale non c'è niente di codificato e prevedibile. Infatti il chirurgo che l'ha operata non si è mai sbilanciato su quando potrebbe rientrare, perché - contrariamente a una rottura del legamento crociato - non c'è un intervento chirurgico standard. La Brignone non tornerà mai più quella di prima. Le Olimpiadi? Con l'incidente che ha avuto, è praticamente impossibile che possa partecipare in modo competitivo ai Giochi Olimpici. In questo caso si può tornare a caricare in modo massimale dopo un anno e mezzo/due dall'infortunio... Le Olimpiadi, dunque, sono troppo vicine».

Lo sci è lo sport peggiore per questo tipo di infortuni?
«Nel calcio è più semplice. Un calciatore ha la possibilità di rientrare in maniera progressiva - giocando magari soltanto 10' a partita inizialmente -, mentre nello sci parliamo di rientro esplosivo. Non puoi fare quattro porte e poi uscire, ma devi portare a termine la tua gara e questo non ti permette di tornare in maniera progressiva...».

Dott. Battistella

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