«Gli italiani ci prendono sotto gamba»

Arno Rossini: «In Italia dormono sugli allori pensando di avere qualcosa che invece non c'è più»
«Svizzera protagonista, e l’Italia… spero con tutto il cuore che ci sia».
Arno Rossini: «In Italia dormono sugli allori pensando di avere qualcosa che invece non c'è più»
«Svizzera protagonista, e l’Italia… spero con tutto il cuore che ci sia».
BERNA - Canada, Qatar e una tra Bosnia, Galles, Irlanda del Nord e Italia, citate in rigoroso ordine alfabetico: il sorteggio del girone del primo turno del Mondiale è stato buono per una Svizzera ambiziosa.
«Buono? No, ottimo - è intervenuto Arno Rossini - Il gruppo è semplice: impossibile non passare. Anche sbagliando una partita ci sarebbe comunque la possibilità di recuperare, dato che pure le terze potrebbero qualificarsi ai sedicesimi di finale».
Il giudizio cambia con l’Italia come quarta squadra?
«Gli azzurri andranno al Mondiale. O almeno lo spero. O, ancora, me lo auguro con tutto il cuore: per quel che mi riguarda, una Coppa del Mondo senza l’Italia non ha lo stesso sapore. Quel che, anche, spero, è però che la qualificazione non faccia credere ai dirigenti di Coverciano di non aver problemi, di essersi lasciati alle spalle il periodo difficile. Hanno già perso anni, dal 2006, dormono sugli allori pensando di avere qualcosa che invece non c'è più. Devono darsi una mossa e cambiare a fondo il movimento per ritrovare davvero competitività».
Il giorno dopo il sorteggio, i media italiani hanno raccontato il girone come facile, non considerando il Qatar, snobbando il Canada e sottovalutando la Svizzera.
«Ci prendono sotto gamba, non hanno imparato niente, non sanno nulla del nostro calcio, che negli anni è cresciuto molto. Forse hanno dimenticato l’ultima partita (quella valevole per gli ottavi di finale dell’Europeo, ndr) quando gli azzurri non hanno visto palla. Attenzione però, l’errore è degli italiani, e parlo dell’opinione pubblica, non dell’Italia. Il gruppo della nazionale conosce bene il pallone elvetico: Rino (Gattuso) ha giocato e allenato qui, sa che sarà dura».
Le due selezioni partono alla pari?
«Sulla carta, parlando delle qualità tecniche dei singoli, l’Italia è forte. È tuttavia fragile sul piano mentale, e questo è un grosso limite. Detto ciò, non è al livello della Svizzera, che per me sarà una delle protagoniste in Nord America. Ho provato, per curiosità, a fare una formazione mista tra le due selezioni, la migliore possibile. Degli 11 schierati almeno 7-8 sono rossocrociati. Dagli azzurri prenderei sicuramente solo Donnarumma, Tonali e Barella; per il resto meglio i nostri. In passato non c’era invece storia: di svizzeri “titolari” non ne avrei messi».









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