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Accordi Svizzera-UE: i Cantoni approvano, ma non il Ticino

Il nostro Governo è uno dei quattro che ha votato contro il pacchetto.
Tipress
Fonte Conferenza governi cantonali
Accordi Svizzera-UE: i Cantoni approvano, ma non il Ticino
Il nostro Governo è uno dei quattro che ha votato contro il pacchetto.

BERNA - Pollice in sù, da parte dei Cantoni, per il pacchetto di accordi negoziato con l'Unione Europea. Lo riferisce la Conferenza dei Governi Cantonali (CdC), precisando che quanto prospettato rispecchia le aspettative.

«Riuniti oggi in assemblea plenaria straordinaria, i Governi cantonali hanno adottato, con 21 voti favorevoli, 4 contrari e 1 astensione, la loro presa di posizione in merito alla consultazione avviata il 13 giugno dal Consiglio federale», si legge nel comunicato stampa.

Il nostro cantone, insieme a Svitto, Nidvaldo e Sciaffusa, si è espresso tra i contrari. Già ad agosto il Consiglio di Stato ticinese aveva espresso dubbi sugli accordi e chiesto delle precisazioni. In particolare era stato chiesto «che si tenesse in considerazione le peculiarità dei Cantoni di frontiera, e in particolare del Canton Ticino, che risultano toccati in misura significativamente maggiore da determinati aspetti critici del pacchetto di accordi».

«Principi rispettati» - La CdC, dal canto suo, sottolinea che «nel loro bilancio di marzo 2023 e nella presa di posizione del febbraio 2024 sul progetto di mandato negoziale, i Cantoni avevano formulato una serie di aspettative e principi. Essi constatano che tali principi sono stati rispettati. I Cantoni sostengono quindi il pacchetto di accordi».

«Consolidare le relazioni» - «Questi accordi non solo permettono di consolidare le relazioni con i nostri vicini e principali partner economici, ma garantiscono anche alla Svizzera un accesso duraturo al suo più grande mercato di esportazione e la possibilità di instaurare cooperazioni in settori per essa molto importanti», ha sottolineato Markus Dieth, consigliere di Stato argoviese e presidente della CdC.

«L'aggiornamento e lo sviluppo degli accordi rafforzano le relazioni economiche dei Cantoni con i Paesi membri dell’UE, in particolare con le regioni di confine. Inoltre, aumentano considerevolmente la sicurezza giuridica nel campo della cooperazione istituzionale».

I Cantoni hanno affrontato anche la questione della natura del referendum. Una maggioranza dei governi cantonali aderisce alla proposta formulata dal Consiglio federale: raggruppare in quattro decreti (stabilizzazione, sanità, energia elettrica e sicurezza alimentare) gli accordi interessati e la legislazione di attuazione, e sottoporre tali decreti a referendum facoltativo. Tuttavia, non è emerso un consenso: una minoranza di governi cantonali ritiene che l’importanza del dossier giustifichi un referendum obbligatorio.

Il voto dei cantoni:

Conferenza dei Governi cantonali
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