Una sessantina di persone manifestano contro le frontiere

Presidio di solidarietà in Piazza Indipendenza a Chiasso. Urla e striscioni in ricordo del migrante morto a Balerna, ma il nervosismo è nell'aria
Presidio di solidarietà in Piazza Indipendenza a Chiasso. Urla e striscioni in ricordo del migrante morto a Balerna, ma il nervosismo è nell'aria
CHIASSO - «Guarda che non ci mettiamo molto a sapere dove abiti». Animi caldi al presidio dei no borders a Chiasso. Oggi alle 17.30 una sessantina di persone si sono riunite in piazza Indipendenza con striscioni e volti coperti per una manifestazione non autorizzata. «Siamo qui per accusare una politica migratoria ingiusta che calpesta la vita umana» tuona il megafono. L'occasione è la morte di un profugo folgorato sul tetto di un treno lunedì sera, a Balerna.
A coté degli slogan - «Fuori i razzisti dalle città», «Le FFS complici di razzismo e deportazioni» - i soliti eccessi. Le scritte sui muri erano comparse già stamattina. Un giornalista di tio.ch/20minuti è stato spintonato e minacciato da uno dei manifestanti, mentre scattava delle foto. Le frasi di rito - «vattene o le prendi» - «te la rompo quella macchina» - rivelano un nervosismo diffuso. La protesta non ha finora causato particolari disagi, tranne qualche intoppo per quel che riguarda il traffico. Verso le 18.20 il corteo si è avviato a piedi verso la stazione, e poco prima delle 19.00 è tornato in piazza Indipendenza.
Stazione blindata - Il Corteo ha di fatto bloccato il traffico attorno alla stazione creando vari disagi alla circolazione. Molte automobili sono rimaste ferme in colonna per diversi minuti. I manifestanti si sono in seguito piazzati davanti all'ingresso della stazione, attorniati dai poliziotti in divisa anti-sommossa e hanno nuovamente intonato cori in favore dei migranti: «Solidarietà ai sans-papiers».
«Dramma nel dramma» - In mezzo al corteo anche due asilanti siriani. Mohammed, 30 anni e da tre in Ticino, commenta con rassegnazione: «Siamo venuti qua per manifestare la nostra solidarietà, dinanzi a questa tragedia. È un dramma nel dramma: noi siamo stati fortunati, ma ogni giorno centinaia di migranti fuggono dalla guerra in cerca di un futuro migliore e non lo saranno altrettanto. Manifestare è giusto, ma temo che le cose non andranno a migliorare.
Una volta rientrati in piazza Indipendenza i manifestanti si sono dispersi senza creare ulteriori disordini.







Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!