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Ecco come chiedere la riduzione dell'affitto: «Bisogna attivarsi»

A fronte dell'adeguamento verso il basso del tasso ipotecario di riferimento sono diversi gli inquilini che potranno averne diritto.
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Ecco come chiedere la riduzione dell'affitto: «Bisogna attivarsi»
A fronte dell'adeguamento verso il basso del tasso ipotecario di riferimento sono diversi gli inquilini che potranno averne diritto.

Una riduzione dello 0,25% - dall'1,75% al 1,5% - del tasso ipotecario di riferimento prevista e annunciata che questo lunedì mattina 3 marzo si è infine concretizzata, in seguito all'annuncio dell'Ufficio federale delle abitazioni (UFAB).

Si tratta del primo calo dopo due aumenti consecutivi, registrati nel 2023.

È effettivamente una buona notizia per gli inquilini che potranno chiedere ai propri locatori una riduzione del canone. Parlando “in soldoni” questa potrebbe essere, almeno in via teorica, attorno al 2,91% (anche se verosimilmente sarà inferiore).

Per diverse famiglie si tratta comunque di una cifra non trascurabile, soprattutto in caso di appartamenti di grandi metrature.

«Dalla nostra esperienza è molto poco probabile che il padrone di casa decida spontaneamente di adeguare l'affitto verso il basso», ci spiega Céline Dellagana-Rabufetti dell'Associazione Svizzera Inquilini- Sezione della Svizzera Italiana (ASI-SSI), «sta quindi al locatario attivarsi, chiedendo una riduzione».

Chi può chiedere una riduzione?

«Tutti i locatari il cui canone è stato adeguato al tasso di riferimento dell'1,75%, e che quindi sono stati oggetto di almeno un incremento, oppure che hanno stipulato un contratto proprio nel dicembre del 2023. Il nuovo affitto entrerà in vigore a partire dal primo termine di scadenza. Per esempio se si ha la scadenza a giugno 2025 il primo canone ridotto sarà quello di luglio.»

Qual è il modo migliore per farlo?

«Sul sito dell'ASI c'è un calcolatore che permette non solo di capire se si ha diritto alla riduzione (e quanto potrebbe essere), ma anche a quanto potrebbe ammontare. Lo stesso applicativo permette, inoltre di redigere la lettera che verrà poi inviata al locatore. Se entro 30 giorni dall'invio non si ottiene risposta bisogna prontamente recarsi all'ufficio di conciliazione. È fondamentale che le tempistiche vengano rispettate, anche in ottica di una possibile azione legale».


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