Diverse le segnalazioni giunte all'ACSI nell'ultimo mese. Campari (La borsa della spesa): «Se proprio costretti, meglio fornire l'e-mail».
BELLINZONA - Nonostante i divieti e le segnalazioni, continuano. Anche in Ticino.
Ancora chiamate indesiderate - Sono le telefonate moleste, effettuate spesso da parte di call center, imprese di assicurazione e intermediazione. Si tratta, purtroppo, di un fenomeno ancora presente e duro a morire. A seguito di alcune segnalazioni giunte in redazione, ne abbiamo parlato con Ivan Campari, redattore de La borsa della spesa, la rivista dell’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana (ACSI).
I filtri da applicare - «Qualche anno fa - spiega - le grandi compagnie telefoniche hanno introdotto i filtri per le telefonate indesiderate, di solito attivi in automatico. Non fa male, in ogni caso, contattare queste realtà per chiedere, nello specifico, quali siano gli strumenti disponibili». Può essere utile, per chi usa invece operatori più piccoli, «verificare, magari, quale tipo di protezione sia possibile utilizzare».
Le segnalazioni all'ACSI - Al servizio “Infoconsumi” sono arrivate diverse segnalazioni nell’ultimo mese: «Non tutte le telefonate erano riconducibili alle casse malati. Alcuni nostri associati sono stati contattati da persone che si proponevano di fare per loro la dichiarazione fiscale. È sempre bene controllare con chi si ha a che fare. Soprattutto, stiamo suggerendo di segnalare i casi sospetti».
Cosa è cambiato dal 1 settembre - Dal primo settembre 2024, la legge – per via di un’ordinanza adottata dal Consiglio federale, che ha conferito obbligatorietà settoriale a un accordo tra le associazioni di assicuratori Santésuisse e Curafutura – vieta a tutti gli intermediari di effettuare le cosiddette chiamate a freddo.
FINMA in azione - E, stando a quanto segnalato dall'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA), che ha ricevuto un centinaio di denunce, alcuni operatori stanno cercando di aggirare il divieto sfruttando altri canali di comunicazione. Secondo la FINMA, i consumatori devono prestare particolare attenzione nel momento in cui si rivolgono a un intermediario assicurativo per una consulenza, anche se lo fanno di loro iniziativa.
«Meglio lo spam» - «In generale - continua Campari - è buona prassi non fornire con troppa facilità il proprio numero. I nostri dati hanno un valore: bisogna sempre valutare se ne vale la pena, anche in presenza di uno “sconto” o di un corrispettivo di qualche tipo in cambio di una cessione di informazioni». È possibile bloccare le chiamate, ma spesso i call center riescono ad aggirare il sistema di sicurezza, telefonando da un altro numero. «Se proprio si è costretti a fornire i propri dati - aggiunge Campari – meglio l’email del telefono. Le telefonate moleste sono più fastidiose dello spam».
Il vademecum dell'ACSI
Gli assicuratori hanno il permesso di contattare persone che sono già loro clienti, oppure che lo sono state negli ultimi 36 mesi. Possono inoltre prendere contatto se una terza persona conosciuta ha fatto una raccomandazione in tal senso. In più, ovviamente, possono chiamare una persona che ha manifestato essa stessa la volontà di essere contattata. Al di fuori di questi casi, tuttavia, le chiamate a freddo sono vietate.
L’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) spiega in questa pagina cosa fare se si viene contattati abusivamente. L’ACSI aggiunge che è possibile contattare il servizio InfoConsumi (riservato alle socie e ai soci ACSI).