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CREDIT SUISSE«E ora la Nazionale di calcio dovrà rifarsi divise e gadget»

24.03.23 - 19:16
Che succede con quel logo dopo il crollo della banca che sostiene i rossocrociati? L'analisi di Mattia Koch, specialista in comunicazione.
Keystone
«E ora la Nazionale di calcio dovrà rifarsi divise e gadget»
Che succede con quel logo dopo il crollo della banca che sostiene i rossocrociati? L'analisi di Mattia Koch, specialista in comunicazione.

LUGANO - Girare l'Europa con addosso il logo di una banca che di fatto non esiste più. È quanto dovrà fare a partire da sabato la Nazionale svizzera di calcio che inizia la campagna per le qualificazioni a Euro 2024. Una situazione imbarazzante per il calcio rossocrociato? Tio/20Minuti lo ha chiesto a Mattia Koch, specialista in comunicazione e management. 

La nazionale svizzera rischia un danno di immagine? 
«È chiaro che un po' starà subendo le conseguenze di quello che sta accadendo. Ma la Nazionale non ha di certo responsabilità per i fatti accaduti, quindi il danno di immagine diretto è limitato». 

Come sarà percepita la squadra di Murat Yakin dagli avversari che le vedranno quel logo addosso? 
«Alla fine immagino che prevarrà l'aspetto sportivo. Se è vero che il contratto con Credit Suisse fino a giugno del 2024 sarà rispettato, e quindi la Nazionale non deve avere timori dal profilo finanziario, è altrettanto ovvio però che quel logo nei prossimi mesi non potrà restare così». 

E come si farà? 
«Di fatto la situazione di Credit Suisse è un grandissimo punto di domanda. Ed è problematico essere associati a questo marchio. Non so se potrà subentrare UBS in tempi brevi. Non penso. Si dovrà trovare una soluzione transitoria».

Non sappiamo ancora se la nuova "super banca" sponsorizzerà la nazionale anche da giugno 2024 in poi tra l'altro.
«Possiamo ipotizzare di sì. La certezza non c'è. Ma il sostegno per la Nazionale si trova sempre, ci mancherebbe. Il problema è adesso. Ed è soprattutto operativo». 

In che senso?
«Dal punto di vista del merchandising prevedo mesi caotici. La Nazionale dovrà cambiare tutto: dall'abbigliamento ai gadget per i tifosi. E allo stato attuale delle cose non credo si sappia bene come fare. La vicenda è precipitata troppo in fretta. Non si sa ancora con chi muoversi e che passi fare». 

I vertici del nuovo colosso bancario avranno altro a cui pensare nell'immediato. 
«Appunto. Il focus della banca al momento non è di certo sul marketing. La Puma ci metterebbe pochi giorni a produrre una maglia con un nuovo logo, o anche senza logo provvisoriamente. Il fatto è che non si sa probabilmente che strada prendere. Ed è normalissimo».    

C'era grandissima attesa per il documentario "The Pressure Game" andato in onda sui canali SSR negli scorsi giorni. Il marchio di Credit Suisse era ovunque. 
«Anche qui non si poteva fare nulla per evitare questa infausta coincidenza. Nessuno poteva sapere con anticipo che una gloriosa banca che esiste da 160 anni sarebbe crollata proprio adesso. L'uscita del documentario dedicato alla Nazionale rossocrociata era pianificato da tempo».  

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