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Con la loro voglia di "strusare" hanno conquistato gli Stati Uniti

CANTONECon la loro voglia di "strusare" hanno conquistato gli Stati Uniti

10.05.22 - 06:00
Scienza e innovazione: grande exploit del team "Smilebots" ai mondiali di robotica della First Lego League a Houston.
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Con la loro voglia di "strusare" hanno conquistato gli Stati Uniti
Scienza e innovazione: grande exploit del team "Smilebots" ai mondiali di robotica della First Lego League a Houston.
Corrado Corsale, coach della spedizione: “Ogni squadra doveva presentare il proprio progetto. I nostri giovani hanno studiato un sistema di consegna dei pacchi sull'acqua, autonomo ed ecologico».

LUGANO - Cinque piccoli geni ticinesi, cinque "strusoni", alla conquista degli USA. È un vero exploit quello ottenuto dal team "Smilebots" ai mondiali della First Lego League a Houston. Il piazzamento è di tutto rispetto: 18esimo posto su 108 squadre, partendo da una selezione tra 40.000 compagini. «Un grandissimo traguardo – evidenzia Corrado Corsale, ingegnere gestionale e coach della squadra–. Soprattutto considerando che il Ticino sta sempre più diventando un polo d'eccellenza per quanto riguarda l'intelligenza artificiale».  

I pacchi sull'acqua – Federico Colapicchioni, Federico Corsale, Leonardo Domeniconi, Ruggero Domeniconi e Pietro Botturi. Ragazzi di età compresa tra i 13 e i 18 anni. Appassionati di tecnica, di meccanica, di tecnologie, di scienze. Giovani che hanno accettato la sfida lanciata dalla prestigiosa rassegna internazionale. «Il tema era quello di trovare un sistema innovativo per la gestione dei trasporti. Ogni squadra doveva presentare il proprio progetto. I nostri giovani hanno studiato un sistema di consegna dei pacchi sull'acqua, autonomo, ecologico, sostenibile. Funziona un po' come per i droni della Posta, si imposta una località di destinazione e l'apparecchio attraversa le acque portando il pacco a destinazione. Abbiamo testato questo dispositivo nelle acque di fronte a Gandria».

Sfide robotiche – Ma questa in realtà è stata solo una delle diverse prove della competizione. «Determinanti per il piazzamento finale sono state soprattutto diverse prove incentrate sulla robotica. I ragazzi sono stati chiamati a progettare e costruire un robot di Lego in grado di svolgere una serie di missioni in un determinato tempo. E su questo sono stati valutati. Avevamo già partecipato ai mondiali nel 2019 a Detroit, ottenendo un dodicesimo posto. Ma stavolta il livello era decisamente più alto».
   
Tanti talenti nascosti – Ma come si arriva a fare parte di una simile squadra? A valutare e selezionare i talenti, attraverso una serie di atélier, è l'associazione Ated Ticino, che promuove le nuove tecnologie nella Svizzera italiana. «Ci stiamo rendendo conto che i giovani hanno tantissimo interesse verso l'ambito della tecnologia – dice Corsale –. E fanno bene. Perché le professioni del futuro passeranno anche da questo. Siamo felici di avviare i ragazzi verso questa direzione, ma tutto deve partire in primo luogo dalla passione e dal divertimento».

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