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LUGANOUna parete più colorata per ricordare Ketty

22.02.22 - 18:48
Al CPC di Lugano sono stati esposti alcuni dipinti realizzati dalla giovane morta lo scorso anno in un incidente.
tio.ch/20minuti
Una parete più colorata per ricordare Ketty
Al CPC di Lugano sono stati esposti alcuni dipinti realizzati dalla giovane morta lo scorso anno in un incidente.
«È un modo per ricordarla e per mostrare a tutti quello che Ketty ha lasciato materialmente in questo mondo», hanno spiegato le sorelle. Il direttore Flavio Maggi: «Qualcosa per Ketty, ma soprattutto per noi».

LUGANO - Una data palindroma (oggi è il 22.02.2022) scelta volutamente per ricordare una tragedia avvenuta accidentalmente in un’altra data palindroma, il 12.02.2021. Il giorno in cui Ketty, 17enne del Luganese, ha perso la vita a causa di un terribile incidente avvenuto in un parcheggio di Grancia. 

A poco più di un anno di distanza, al Centro professionale commerciale di Lugano sono stati esposti alcuni dipinti realizzati dalla giovane. «È stato un anno difficilissimo e ci manca tantissimo. Ma vogliamo che Ketty resti nel cuore di tutti, non solo nel nostro ma anche di chi non l’ha conosciuta», hanno spiegato le sorelle della giovane. Da qui l’idea di mostrare ciò che la 17enne ha materialmente lasciato in questo mondo.

L’iniziativa - una commemorazione e al tempo stesso un’inaugurazione - è stata possibile grazie alla collaborazione dell’Istituto scolastico, che ha messo a disposizione una parete su cui sono state affisse alcune opere lasciate in eredità da Ketty. «Inizialmente abbiamo colmato il vuoto lasciato da Ketty con le lacrime, poi con le parole e ora vogliamo ricordarla con delle emozioni. È qualcosa per lei, ma anche per noi», ha spiegato il direttore Flavio Maggi nel corso della presentazione della mostra permanente. 

Oltre che dalla direzione, i quadri sono stati scelti dai compagni di scuola di Ketty, giunti numerosi per ricordarla. Uno di loro, dopo l'intervento della mamma e di una delle sorelle della giovane, ha voluto prendere la parola ringraziando Ketty «per avere regalato colore a una scuola spesso criticata perché grigia», ma soprattutto «per aver regalato colore alle nostre vite».

«È qualcosa di molto particolare, fuori dagli schemi dell’arte classica, che invitiamo tutti a visionare», è l’auspicio delle sorelle di Ketty. Una ragazza che amava l'arte e sognava di poter mostrare la propria a più persone possibili. Da oggi quel sogno è diventato realtà.

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COMMENTI
 

Tato50 2 anni fa su tio
Credo che per un errore mio, non sia apparso il mio Post riguardante la tragica morte di Ketty, Giovane incolpevole che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato. L'incidente dove qualcuno perde la vita può capitare senza che ci siano colpe di chi ne è vittima. Poi ci sono quelli che si potrebbero evitare ma le circostanze hanno fatto si che avvenisse. Perdere una figlia che ha tutta una vita davanti è una cosa, per chi rimane, che provoca un dolore indescrivibile e, essendo stato toccato anch'io da un evento del genere, posso parlare con cognizione di causa ed essere vicino con un abbraccio ai genitori della vittima. Come ho scritto sotto mia figlia ha perso il suo unico scopo di vita che era solo un angioletto di 13 mesi e come nonni siamo morti dentro anche noi. Tutto cambia, resta solo il pensiero del giorno in cui lo abbiamo visto vivo per l'ultima volta e credo che questo lo stanno provando anche i genitori di quella ragazza innocente. Un abbraccio dal profondo del cuore da chi si trova nella medesima, terribile, situazione !!!!

cle72 2 anni fa su tio
Un'ottima iniziativa complimenti. Da quel poco che si vede, Ketty, (mi permetto di chiamarla per nome anche se ovviamente non la conoscevo) aveva un grande talento. Spero che questa sua disgrazia, abbia lasciato oltre questi, anche a tutti i giovani che la conoscevano e non, il senso di responsabilità verso se stessi e gli altri. Io come adulto ho vissuto tragedie simili, dirette e indirette, e da giovane adulto quale sono stato, mi avevano insegnato che la vita è un dono e bisogna rispettarla. In moto prima e in auto dopo, queste tragedie vissute, erano sempre presenti e quindi ho sempre evitato di fare corse, gare ecc.. per evitare di mettere in pericolo la mia vita, o quella di chi portavo. Il mio pensiero era di non voler recare dolore ai miei cari o ai cari degli amici. Spesso si legge, di incidenti, ma non si legge mai la verità sulla causa, che ahimè spesso è la velocità. A tutti i giovani, non correte, abbiate cura di voi e di chi vi ama. Vivere con addosso un peso del genere per chi ha causato un lutto e davvero pesante. Spiace leggere certe notizie, spezza il cuore. Mia madre mi diceva sempre, prima di uscire di casa "vai piano" e se non me lo diceva ero io a dire " mamma non ti preoccupare, vado piano" vi voglio troppo bene. Genitori, ragazzi, fate la stessa cosa. Forse banale, vero, ma estremamente potente!

vulpus 2 anni fa su tio
Risposta a cle72
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Tato50 2 anni fa su tio
Risposta a cle72
Vuoi che ti spieghi come il padre del bambino di 13 mesi di mia figlia ha ucciso il piccolo innocente facendo credere che si trattasse di un incidente andando a 140 km/h orari contro l'angolo della Chiesetta tra Gnosca e Preonzo? Per fortuna, anche se il piccolo angioletto non tornerà in vita, c'è la tecnologia che spero, presto, diventi obbligatoria su tutte le vetture. Li avrai le risposte che ti poni e potrai dire con certezza " R. sei un assassino che ha solo avuto fortuna; quella di crepare anche tu" ;-(( Essendo un "fagottino" di 13 mesi non gli dedicano il nome della chiesa e i fiori li portiamo noi ;-((

cle72 2 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Ciao Tato, so benissimo della tragedia che ha colpito te e in primis tua figlia. Dal primo giorno che ho letto e ho sentito la notizia, la mia idea era quella del gesto premeditato. Conosco la zona avendo abitato un paio di anni vicino. Questo però è un altra situazione, dove purtroppo non si può fare nulla. Ma decidere di correre e rischiare, per fare una gara o per farsi vedere bello ecc. è un altra cosa. Ribadisco la tua storia mi ha colpito profondamente. Il dedicare il nome della chiesetta a tuo nipote, sarebbe stato un gesto bellissimo. Ma oramai la chiesa e i suoi adepti, hanno altri valori, e qui la chiudo.

Tato50 2 anni fa su tio
Risposta a cle72
Nooo, non pretendevamo di dedicargli il nome della Chiesetta. Essendo un monumento protetto e storico, dopo aver avuto a che fare con ben tre uffici, siamo riusciti ad ottenere di mettere una "targa" commemorativa con nome, le due date e una foto. Questo perché era un bambino di 13 mesi, altrimenti, nulla ! E qui la chiudo !!!
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