Un falò dell'indifferenza

Lo ha acceso il collettivo Io l'8 ogni giorno per bruciare «la cultura misogina dello stupro»
Lo ha acceso il collettivo Io l'8 ogni giorno per bruciare «la cultura misogina dello stupro»
LUGANO - Un falò dell'indifferenza contro un sistema che continua a proteggere chi esercita violenze e a vittimizzare e moltiplicare gli ostacoli a chi invece lotta per denunciare gli abusi e per liberarsi e liberarci dalla violenza. Lo ha organizzato oggi il collettivo Io l'8 ogni giorno.
Il fuoco è stato acceso alla foce di Lugano. E simbolicamente è stato bruciato «tutto ciò che ci ferisce e continua a perpetuare una cultura misogina dello stupro» si legge in un comunicato del collettivo. Si parla, per esempio, di «banalizzazioni, battutine colpevolizzazione delle vittime», dei «media che prediligono i dettagli intimi, intrusivi e “scabrosi” alle riflessioni di fondo sulla violenza maschile e su come contrastarla», della «costante minimizzazione della violenza domestica da parte della polizia, incapace di riconoscere e prendere sul serio i segnali di pericolo».
Nell'azione odierna hanno preso la parola una delle testimoni del caso relativo all'ex funzionario del DSS, Dania Tropea (insegnante di Morbio che da anni sta lottando affinché venga accordato un permesso di dimora e venga evitata l’espulsione di India). Ed è inoltre stata letta la testimonianza di una lavoratrice RSI a seguito della chiusura dell'inchiesta sui casi di molestie e di mobbing.









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