I collaboratori ticinesi dell'assicurazione Helvetia costretti a scegliere tra un contratto "capestro" e il licenziamento. In dieci anni stipendi «dimezzati» nel settore
LUGANO - Per le assicurazioni non è decisamente un bel periodo. Per chi le paga (specie quelle sanitarie) ma anche per chi ci lavora. Una cinquantina di consulenti di Helvetia, in Ticino, si sono visti recapitare nei giorni scorsi un nuovo contratto di collaborazione, che ha scatenato un piccolo terremoto. Alcuni si sono rivolti agli avvocati: la protezione giuridica dell'Atiaa, l'associazione ticinese dei consulenti assicurativi, sta esaminando eventuali irregolarità.
Guadagni in calo - Che il settore sia sotto pressione, a dire il vero, non è una novità per gli addetti ai lavori. Pagati di norma a provvigione, i broker hanno visto calare di molto i guadagni negli ultimi anni. Fino al 2008 in Ticino la forbice era tra 7 e 10mila franchi al mese: ma oggi «l'introito medio di un consulente si aggira attorno alla metà» spiega uno dei professionisti toccati. «Quasi ogni anno sono stati introdotti peggioramenti contrattuali».
La clausola retroattiva - A far traboccare il vaso, questa volta, sono le clausole di rimborso. Per ogni polizza disdetta, i consulenti dovranno restituire all'assicurazione le provvigioni: e questo «con una retroattività fino a cinque anni» sottolinea il blog finanziario Inside ParadePlatz, che per primo ha segnalato il problema a livello svizzero.
«Nessun licenziamento» - Il termine è fine mese. Chi non firma, perde il lavoro. Ma la novità non riguarda solo il Ticino, né soltanto Helvetia. Le modifiche «sono il linea con gli standard del settore» spiega il portavoce Jonas Grossniklaus. «La concorrenza li applica già da tempo». La compagnia chiarisce che, finora, nessun rapporto di lavoro è stato sciolto. «Stiamo facendo il possibile affinché tutti i nostri collaboratori acquisiscano familiarità con le modifiche contrattuali, e continuino a lavorare per la nostra azienda».