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CANTONELIA, la commissione di vigilanza sospende l'attività

25.05.18 - 11:43
La struttura operativa e il personale verranno ridimensionati. La decisione è conseguenze alla scelta del Consiglio di Stato di chiedere l'abrogazione della Legge
TiPress
LIA, la commissione di vigilanza sospende l'attività
La struttura operativa e il personale verranno ridimensionati. La decisione è conseguenze alla scelta del Consiglio di Stato di chiedere l'abrogazione della Legge

BELLINZONA - La Commissione di vigilanza sulla LIA (Legge cantonale sulle imprese artigianali) sospende immediatamente la sua attività. La struttura operativa e il personale - come riferito in una nota - verranno ridimensionati.

La decisione è stata presa a seguito della scelta del Governo di chiedere al Gran Consiglio l'abrogazione della LIA: «La Commissione considera che con la sua presa di posizione il Consiglio di Stato impedisce di fatto l’operatività della medesima».

La legge resta in vigore fino alla decisione del Gran Consiglio. La Commissione precisa inoltre che «esistono valide proposte alternative elaborate dall’apposito gruppo di lavoro misto UAE - Sindacati - Rappresentanti politici» e «sono pendenti tre ricorsi al Tribunale Federale».

Il «ridimensionamento» sarà applicato «nei tempi e nei modi necessari, prestando particolare attenzione alle problematiche legate alla gestione delle risorse umane».

UAE scrive al Consiglio di Stato - L'unione associazioni dell'edilizia ha redatto una lunga lettera, indirizzata al Consiglio di Stato, in cui esprime la sua contrarietà. «Ben sapendo che il futuro della legge è ora nelle mani del Gran Consiglio, riteniamo questa nostra presa di posizione un atto dovuto, considerata l’importanza della questione e non potendo immaginare che questa legge venga semplicemente abrogata e sostituita con delle – ci venga concesso il termine – “cure palliative”», si legge.

UAE punta il dito anche contro gli artigiani avversi alla LIA: «Vorremmo puntualizzare e chiarire il ruolo dell’Unione Associazioni dell’Edilizia (UAE) in rapporto all’artigianato cantonale. Questo in considerazione del fatto che, molto spesso, la cinquantina di artigiani (o presunti tali) rappresentati da Andrea Genola vengono strumentalizzati a sostegno della tesi dello smantellamento della LIA, situazione che non possiamo evidentemente accettare. Evidentemente, se necessario, anche la nostra associazione potrebbe organizzare una manifestazione di piazza a sostegno della LIA ma questo approccio non rispecchia il nostro modo di essere e di agire. Sottolineiamo il fatto che questa legge, voluta per tutelare e salvaguardare le imprese ticinesi, si rivolge in particolare ai piccoli artigiani e l’avversione dimostrata da alcuni di questi nei confronti della LIA fa sorgere non pochi dubbi in merito alle effettive motivazioni di questa ostilità; si potrebbe infatti pensare che non siano la burocrazia e i costi il vero problema bensì la difficoltà nell’adempiere ai requisiti posti dalla legge e nell’accettare delle verifiche relative al proprio operato».

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COMMENTI
 

volabas 5 anni fa su tio
hai pienamente ragione...anche se comunque questi signori non restano senza lavoro..ma se lo meritavano comunque

Lully 5 anni fa su tio
La LIA tutelava solo in parte gli artigiani .....in piccolissima parte, visto che comunque dall’Italia arrivavano a lavorare comunque. In compenso noi artigiani CH che paghiamo già profimatamente per i vari contratti collettivi, ecc. avevamo anche l’onere di questa LIA! Carta, carta e carta. Documenti, attestati e pure la tassa annuale! Invece di pagare sti mammalucchi mettiamoli tutti ai confini a fare i controlii. Si sono resi ridicoli e li abbuamo pure pagati

ciapp 5 anni fa su tio
wow era ora !!! peccato che a sti 4 arroganti il posto di lavoro qualcuno in governo glielo avrà già trovato ! questa gente non sa cosa significa tribolare ed arrivare a fine mese !! meriterebbero la disoccupazione e i primi 3 mesi senza stipendio!!!!! che gli serva da lezione !!!

gabola 5 anni fa su tio
Che non ne sento uno a lamentarsi che nei cantieri ci sono piu furgoni targati I che TI

ciapp 5 anni fa su tio
Risposta a gabola
guarda chi i targati I se ci sono é perché sono i targati TI che li assumono e li chiamano !!!! e la maggioranza dei targati I erano favorevoli alla LIA defunta

Danny50 5 anni fa su tio
Smettiamola in TI di inventare burocrazie azzurre. Copiamo dai cantoni “primitivi” che sono molto ma molto più avanti su tutto.

Mirketto 5 anni fa su tio
Era ora e adesso andate in disoccupazione come tante che avete mandato con la vostra arroganza e legge da due soldi. Le cose prima o poi ritornano!!

ugobos 5 anni fa su tio
mi sembra che centinaia hanno perso il lavoro per questa legge. e sti qua fanno tante storie per 4 gatti che solo danni hanno fatto. questi personaggi arroganti dove pensano di essere? come minimo dovete pagare i danni per quello che avete causato. tra multe gabole inutili. non capisco perché sempre copiare da chi fa solo cretinate e non chi ha idee futuristiche. datevi na svegliata anche voi che l avete votata sapendo che era una legge illegale

87 5 anni fa su tio
Ops, un servizio creato male in fretta e furia sta cadendo inesorabilmente. Attendiamo le nuove proposte. A parer mio: albo LIA va bene, ma non obbligatorio. I committenti che si appoggiano ad artigiani iscritti, possono ottenere un incentivo da parte del cantone. I committenti che invece pensano di risparmiare andando dagli artigiani esteri o non iscritti, non beneficieranno degli incentivi. In questo modo anche i giovani che hanno le energie per mettersi in proprio avranno delle possibilità, nonostante il mancato rodaggio post-diploma. Oppure perlomeno mettere un tetto di spesa per ogni commessa sotto il quale non serve l'iscrizione all'albo LIA, in maniera analoga a quanto si richiede agli impresari costruttori (sotto i 30'000.- fr sono considerati piccoli lavori e non si necessita l'iscrizione all'albo impresari). Nella LIA caduta, uno dei maggior fastidi era doversi iscrivere anche per piccoli lavori. P.es il ragazzo che per arrotondare il misero stipendio, taglia il prato al vicino di casa doveva essere iscritto come giardiniere e pagarsi le tasse di iscrizione e rinnovo; anche se il ragazzo era apprendista giardiniere, o aveva appena finito il diploma. Oppure, come riportato sul sito LIA, l'obbligo di far intervenire idraulico e vetraio per la posa di una cabina doccia in vetro: come se l'idraulico non fosse capace di posare i profili e il vetro della cabina, con silicone e tasselli allo stesso modo con cui ha posato il piatto della doccia. Al committente sarebbero stati fatturati due costi di trasferta e carico amministrativo da due artigiani diversi.
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