La struttura operativa e il personale verranno ridimensionati. La decisione è conseguenze alla scelta del Consiglio di Stato di chiedere l'abrogazione della Legge
BELLINZONA - La Commissione di vigilanza sulla LIA (Legge cantonale sulle imprese artigianali) sospende immediatamente la sua attività. La struttura operativa e il personale - come riferito in una nota - verranno ridimensionati.
La decisione è stata presa a seguito della scelta del Governo di chiedere al Gran Consiglio l'abrogazione della LIA: «La Commissione considera che con la sua presa di posizione il Consiglio di Stato impedisce di fatto l’operatività della medesima».
La legge resta in vigore fino alla decisione del Gran Consiglio. La Commissione precisa inoltre che «esistono valide proposte alternative elaborate dall’apposito gruppo di lavoro misto UAE - Sindacati - Rappresentanti politici» e «sono pendenti tre ricorsi al Tribunale Federale».
Il «ridimensionamento» sarà applicato «nei tempi e nei modi necessari, prestando particolare attenzione alle problematiche legate alla gestione delle risorse umane».
UAE scrive al Consiglio di Stato - L'unione associazioni dell'edilizia ha redatto una lunga lettera, indirizzata al Consiglio di Stato, in cui esprime la sua contrarietà. «Ben sapendo che il futuro della legge è ora nelle mani del Gran Consiglio, riteniamo questa nostra presa di posizione un atto dovuto, considerata l’importanza della questione e non potendo immaginare che questa legge venga semplicemente abrogata e sostituita con delle – ci venga concesso il termine – “cure palliative”», si legge.
UAE punta il dito anche contro gli artigiani avversi alla LIA: «Vorremmo puntualizzare e chiarire il ruolo dell’Unione Associazioni dell’Edilizia (UAE) in rapporto all’artigianato cantonale. Questo in considerazione del fatto che, molto spesso, la cinquantina di artigiani (o presunti tali) rappresentati da Andrea Genola vengono strumentalizzati a sostegno della tesi dello smantellamento della LIA, situazione che non possiamo evidentemente accettare. Evidentemente, se necessario, anche la nostra associazione potrebbe organizzare una manifestazione di piazza a sostegno della LIA ma questo approccio non rispecchia il nostro modo di essere e di agire. Sottolineiamo il fatto che questa legge, voluta per tutelare e salvaguardare le imprese ticinesi, si rivolge in particolare ai piccoli artigiani e l’avversione dimostrata da alcuni di questi nei confronti della LIA fa sorgere non pochi dubbi in merito alle effettive motivazioni di questa ostilità; si potrebbe infatti pensare che non siano la burocrazia e i costi il vero problema bensì la difficoltà nell’adempiere ai requisiti posti dalla legge e nell’accettare delle verifiche relative al proprio operato».